Un intrigo di potere, segreti e minacce incombe sulla tranquilla vita di Pelayo nella tenuta di Sierra Chica. L’accordo apparente con Eladio si trasforma in un abile gioco di specchi, mentre Marta si ritrova intrappolata in una rete di menzogne e pericolo.

Sierra Chica, Spagna – Il silenzio cala sulla tenuta di Sierra Chica, un silenzio gravido di tensione e di segreti inconfessabili. Eladio, l’uomo che Pelayo, nelle vesti di governatore, ha in custodia, si rivela una pedina pericolosa in un gioco di potere molto più grande di quanto sembri. Ciò che inizialmente poteva apparire come una potenziale soluzione per liberare la famiglia da un ricatto, si sta trasformando in un incubo dal quale è sempre più difficile sfuggire.

La recente visita di Pelayo in prigione per incontrare Eladio ha acceso un faro sulla disperazione dell’uomo rinchiuso e sulla complessità della situazione. Eladio, con la sua astuzia innata e la sua abilità di manipolazione, cerca di sfruttare la posizione di Pelayo, convinto che la sua influenza come governatore possa garantirgli una rapida scarcerazione. Ma le parole di Pelayo a Marta rivelano una realtà ben diversa e più inquietante:

“Tal Eladio pretende che que tú le saques de la cárcel. ¿Que qué cree que que en tu posición de gobernador te resultará fácil? Es que no no me lo puedo creer,” confessa Pelayo, la voce rotta dall’incredulità e dalla crescente preoccupazione.


Marta, a sua volta, è finita nel mirino di Eladio. “Marta, eh, ¿te dijo algo de mí? No cree que soy una embucadora que te ha engañado para para que te casases conmigo, nada más,” chiede Pelayo, con un tono quasi supplichevole, nel tentativo di comprendere l’estensione del danno. La paura che Eladio possa intuire la vera natura del suo matrimonio con Marta, e forse anche la sua omosessualità, è palpabile. “Y cuánto tiempo crees que va a tardar en deducir que soy homosexual?”

Pelayo è tormentato dal pensiero che Eladio possa usare la verità come arma. Le sue parole a Marta dipingono un quadro desolante: “Tú te oyes, Marta, porque ese es precisamente el problema, que no son calumnias, es la pura realidad. Y si alguien quiere usarlo para para atacarme o para destruirme, puede hacerlo. O lo que es peor, podría usmear en la desaparición de Santiago.”

Il riferimento alla scomparsa di Santiago è un punto cruciale e terrificante. Eladio non è solo una minaccia per la reputazione di Pelayo, ma potrebbe mettere in luce il loro coinvolgimento nella sparizione dell’uomo. “Se sabe que escapó de la cárcel para vengarse de ti. Ha nombrado la casa de los montes. ¿Lo ves? Como ese hombre empiece a hablar, van a descubrir lo que hicimos con Santiago y podríamos ir a la cárcel. Marta, tú por cómplice de asesinato y yo por encubridor.”


La dinamica tra Pelayo e Marta in questo frangente è tesa e carica di recriminazioni. Marta, consapevole della gravità della situazione, cerca disperatamente di trovare una soluzione, spingendo Pelayo a liberare Eladio. “Marta, por favor, dime que no es verdad. Dime que no. Es que si me lo hubieras contado, te lo hubiera quitado de la cabeza. ¿Te das cuenta que tú misma estás [música] cabando nuestra propia tumba?” le rinfaccia Pelayo, accusandola implicitamente di aver creato un problema insormontabile.

La disperazione di Marta si manifesta nel suo tentativo di convincere Pelayo: “¿Por qué no lo haces? ¿Por qué no lo liberas? Con tu cargo sería posible, ¿no?” Ma la sua proposta viene accolta da un rifiuto categorico e indignato da parte di Pelayo.

“Marta, tú me estás hablando en serio. O sea, de verdad pretendes que yo me ponga [música] en entrredicho por ayudar a un delincuente, pero pero en qué cabeza cabe, por Dios,” risponde Pelayo, la voce che sale di tono, mostrando tutta la sua avversione per un tale rischio.


Marta cerca di minimizzare le conseguenze, appellandosi alla necessità di mettere fine all’incubo: “Pero, ¿qué ganamos? Que nos deje en paz.” Ma Pelayo è più scettico, prevedendo futuri ricatti: “Sabes perfectamente que cuando saliera a la calle nos chantajearía con cualquier otra cosa. Nos pediría dinero. Vete tú a saber qué. Y así. ¿Hasta cuándo? Eh, ¿hasta cuándo?”

Il senso di tradimento e di ingiustizia aleggia nell’aria. Pelayo si sente messo alle strette, accusato da Marta di essere ingiusto, nonostante il suo sforzo per proteggerla. “Ah, ahora soy injusto. Marta, te ayudé a enterrar un hombre en los alrededores de la casa. Eso no [música] lo hace alguien injusto. Es que, madre mía, es una detrás de otra.”

Il culmine della conversazione è la ferma dichiarazione di Pelayo, che chiude ogni porta a un’eventuale liberazione di Eladio: “Marta, no voy a liberar a ese hombre. Que te quede claro.”


Di fronte a questo muro invalicabile, Marta si prospetta un’alternativa ancora più temibile, quella di ricorrere al padre. Ma Pelayo interviene immediatamente, terrorizzato dall’idea che il padre possa venire a conoscenza dei loro segreti: “No, no, no. Ni se te ocurra. Esto no lo puede saber nadie más, Marta. Por Dios, mira, ya. [música] Ya veré cómo lo soluciono.”

L’impegno di Pelayo a “occuparsi” di Eladio, dunque, non si traduce in una liberazione, ma in un ulteriore strato di complicazione e di suspense. La tenuta di Sierra Chica è diventata un campo di battaglia dove la verità è una merce rara e i segreti sono armi potenti. Le prossime mosse di Pelayo, così come le macchinazioni di Eladio, saranno decisive per il destino di tutti i personaggi coinvolti. La minaccia incombe, e il prezzo della libertà, o della sua assenza, potrebbe essere più alto di quanto chiunque possa immaginare. La tensione sale, e il pubblico di “Sueños de Libertad” non può fare altro che attendere con il fiato sospeso le rivelazioni che emergeranno da questo torbido intrigo.