UN ASSASSINO… ALLE PORTE DI VOLVER || CRONACHE E ANALISI di LaPromesa
Cari Promeseros, cari Clippers, come state? Oggi il tema del nostro approfondimento sarà di quelli che risvegliano gli animi e fanno battere i cuori più forte. Ci addentreremo nelle vicende di un personaggio a cui solitamente non dedichiamo molte energie, ma che potrebbe trovarsi al centro di un vortice inaspettato: Simona Martínez, la fedele cuoca de La Promesa. E il motivo è tanto semplice quanto potenzialmente rivoluzionario: l’ombra di una storia d’amore che si profila all’orizzonte, e con essa, un passato oscuro che minaccia di riaffiorare.
Dall’arrivo del nuovo stalliere, Don Luis, alle scuderie, intento a lavorare al fianco di Toño, Enora e Manuel, molti hanno iniziato a nutrire la speranza di vedere Simona finalmente protagonista di un sentimento romantico. E devo ammetterlo, anch’io condivido questo desiderio. Immaginate una storia d’amore matura, ponderata, che possa finalmente donare a Simona quella serenità che sembra averle sempre fatto difetto. Ricordo ancora quando auspicavo un legame tra lei e Rómulo. Ma si sa, Rómulo ha trovato la sua felicità altrove, lasciando Simona a navigare da sola nel mare dell’affetto.
Candela, dal canto suo, ha vissuto una sua storia con il Maestro, Carlos Orengo. Onestamente, però, il personaggio del Maestro non mi ha mai convinto appieno. Le scene in cui dispensava lezioni erano un vero spasso, esilaranti. Ma la loro storia ha preso poi una piega troppo drammatica, con quel tormentato rapporto con la figlia, seguito da riconciliazioni che a tratti mi sono parse forzate. Sebbene si considerino ancora promessi e si scrivano, è un peccato che la loro vicinanza fisica a La Promesa sia così limitata. Speriamo che Don Luis, in quanto stalliere, possa avere più fortuna e rimanere al fianco di Simona per sempre.
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Ma ecco il punto cruciale. Se Simona dovesse intraprendere una nuova storia d’amore, questo potrebbe innescare un meccanismo narrativo simile a quello che ha portato alla nostra conoscenza di Virtudes, Norberta e Toño. Potremmo essere sull’orlo della ricomparsa di un membro della famiglia Martínez che ancora non conosciamo. Sto parlando, senza ombra di dubbio, di suo marito. Sì, il marito di Simona, che risponde al nome di Toño, e che, purtroppo, è ancora vivo e vegeto. E le implicazioni della sua eventuale apparizione alle porte di servizio della tenuta sono sconvolgenti, capaci di scatenare una vera e propria rivoluzione, mettendo in pericolo non solo Simona, ma forse anche Candela, portandola sull’orlo di commettere un crimine. Ma andiamo con ordine.
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Torniamo a Toño. Chi era, dunque, il marito di Simona? Molti di voi se lo ricorderanno, ma per i nuovi arrivati, è ora di svelare il mistero. Simona sposò un uomo del suo paese, Toño Carranza, un uomo che, diciamocelo chiaramente, nessuno vorrebbe incontrare. Aveva un temperamento violento, la mano lunga e una smodata passione per il bere. Simona visse praticamente da donna maltrattata, in costante timore del marito, invidioso e pigro, un buono a nulla che, accecato dall’invidia per il marito di Candela – un uomo onesto e gran lavoratore – decise di compiere un gesto efferato.

Dopo un duro lavoro, il marito di Candela ricevette una discreta paga. Toño, in un impeto di rabbia e avidità, lo uccise per derubarlo. Sì, avete capito bene, un vero delinquente. Simona, venuta a conoscenza della verità, decise di coprire il marito. La paura per il futuro dei suoi figli, per il marchio che li avrebbe segnati come figli di un assassino, la spinse a questo silenzio assordante. Dovette consolare la sua povera, grande amica Candela, che non solo perse il suo uomo, ma anche il bambino che portava in grembo, il tutto mentre Simona nascondeva il crimine del proprio marito.
Il rapporto tra Simona e Toño, già compromesso, subì un colpo definitivo. L’uomo, infine, abbandonò il paese, fuggendo e lasciando la sua famiglia. Simona, in un certo senso, lo permise. Preferiva stare senza di lui, e se fosse stato catturato, non avrebbe trascinato il discredito sul paese. Del resto, Simona viveva già prevalentemente con Candela, accudendola. Una volta rimasta sola, con due bambini piccoli – Antoñito e Virtudes, troppo piccoli per comprendere la gravità di quanto accaduto – Simona cercò un impiego per sé e per Candela nelle cucine de La Promesa.
Stiamo parlando di un’epoca remota, precedente a tutto ciò che conosciamo. Un’epoca in cui viveva ancora il padre del Marchese, il padre di Alonso. Simona è a La Promesa da così tanto tempo da aver conosciuto il primo amore del Marchese, Elisa de la Vega, la Baronessa di Graza Lema, quando erano poco più che adolescenti. Quando il padre di Alonso morì e Alonso conobbe e sposò Doña Carmen, Simona e Candela lavoravano già da tempo nella tenuta, così come i loro figli. Toño e Virtudes sono più grandi di quanto immaginiamo.

E di Toño Carranza, il marito di Simona, non si seppe mai più nulla. Nei quarant’anni che Simona e Candela hanno trascorso a La Promesa, non hanno avuto alcuna notizia di lui. Sì, avete sentito bene, quarant’anni. Ma, come ben sappiamo, le trame delle telenovelas hanno sempre in serbo sorprese. Appena una donna, la cui vita è segnata dalla scomparsa decennale del marito, tenta di rifarsi una vita, ecco che, dall’alto del cielo o, più probabilmente, dall’inferno, piomba quello che un tempo è stato suo marito. Un uomo pieno di pretese, di maltrattamenti, di false promesse e di intrighi.
Devo confessarlo, di tutti i membri della famiglia di Simona che abbiamo conosciuto – Antoñito, Virtudes, Norberta – è sempre stato lui, il marito, quello la cui apparizione ho maggiormente desiderato. Non solo per la trama di Simona, ma soprattutto per quella di Candela. Finalmente, Candela potrebbe trovare la chiusura che tanto merita, lasciandosi alle spalle l’omicidio del marito. Finalmente, giustizia potrebbe essere fatta. Certo, potremmo sollevare la questione della prescrizione del reato, considerando le leggi dell’epoca e la distanza temporale. Ma sono certo che Candela troverebbe un modo per vendicarsi, per ottenere giustizia, per far sì che Toño pagasse per essere un assassino.
E se Toño dovesse arrivare con l’intenzione di commettere un altro crimine? Non lo so, qualsiasi cosa potrebbe accadere. Ma l’idea che ciò possa realizzarsi mi entusiasma terribilmente, è un desiderio che coltivo da tempo. Se la nascente storia d’amore tra Simona e Don Luis dovesse propiziare tutto questo, per me sarebbe la ciliegina sulla torta. Inoltre, l’arrivo di Toño, mentre suo figlio Toño è presente, arricchirebbe enormemente la trama, aprendo scenari inimmaginabili e ricchi di suspense.
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Quindi, la mia è una speculazione, un’ipotesi che lancio un po’ a caso, ma credo ben fondata e con solide basi. Sono sicuro che molti di voi la penseranno come me. Fatemelo sapere nei commenti. E ora, per concludere, lasciatemi un bel mi piace se avete apprezzato questo video, e iscrivetevi se non l’avete ancora fatto. Qui troverete il miglior contenuto su La Promesa, il più affidabile, il più veritiero e di maggior qualità. E per chi avesse ancora più voglia di storie d’epoca, vi ricordo la mia novela, Postbelum, un thriller ambientato nella Spagna del 1920, pieno di passione. La lettura vi trasporterà indietro nel tempo, facendovi sentire la realtà di quell’anno, con un linguaggio che evoca la Spagna di allora. Personaggi passionali, un amore proibito, un rifugiato della Prima Guerra Mondiale e una villain degna delle migliori antagoniste delle soap opera, Doña Juana Janeiro. La trovate su Amazon, il link è in descrizione e nel primo commento fissato. Grazie mille per la vostra attenzione e ci vediamo domani con nuovi video! Arrivederci!