Marta Riceve l’Inquietante Chiamata di Eladio dalla Prigione – “Sogni di Libertà” si Tinge di Nuovi Ombre

Madrid, Spagna – Il mondo di Marta (interpretata magistralmente da [Nome Attore/Attrice, se noto, altrimenti lasciare generico]) nella prestigiosa “Residencia de la Reina” è stato scosso fin nelle fondamenta. Quella che sembrava essere una giornata di quiete, segnata dalle ripercussioni di un recente e difficile voto familiare che ha visto Andrés (interpretato da [Nome Attore/Attrice]) sopravvivere a stento a un oscuro complotto, si è trasformata in un incubo di minacce velate e ricordi dolorosi. La fonte di questa nuova ondata di terrore? Una telefonata inaspettata e profondamente inquietante proveniente dalle mura cupe della prigione, opera di un nome che evoca oscurità e pericolo: Eladio.

La scena si apre con un momento di sollievo e gratitudine all’interno della famiglia. La conversazione tra Marta e un interlocutore non meglio specificato (probabilmente uno dei suoi fratelli o una figura di fiducia) rivela la gravità della situazione appena superata: “Capisco la tua preoccupazione, ma l’importante è che tuo fratello sia sopravvissuto. Non so cosa sarebbe stato di questa famiglia senza di lui. Certamente, mio padre non riuscirebbe a superarlo. E sinceramente credo che nemmeno io.” Queste parole dipingono un quadro vivido della fragilità dei legami familiari di fronte all’avversità, e di quanto Andrés sia un pilastro insostituibile, un sostegno vitale per tutti, soprattutto per il loro padre provato. “Andrés è il mio maggior supporto in casa e ora tu lo sarai per lui,” sentiamo dire, sottolineando il peso delle responsabilità che ricadono su Marta, una donna che, fino a poco tempo fa, sembrava vivere all’ombra delle decisioni altrui.

È proprio in questo contesto di apparente normalità ritrovata che squilla il telefono. Una chiamata inattesa, e la voce dall’altro capo chiede di Marta, specificando: “Parlo con Marta de la Reina.” La risposta è cortese ma cauta: “Così è. Chi chiama?” La voce maschile, inizialmente melliflua, si rivela presto essere quella di un fantasma del passato, un emissario di rancore e vendetta. “Che fortuna che l’abbia presa lei stessa,” inizia, con una sfumatura di manipolazione che non sfugge all’orecchio attento di Marta. “Sono… sono un vecchio amico. No, non mi riconosce.”


Il gioco del gatto e del topo è lanciato. Marta, con la sua innata intelligenza e un’eleganza che non viene mai meno nemmeno nelle circostanze più avverse, cerca di capire chi sia questo individuo. “Mi scusi, ma la verità è che adesso non mi viene in mente.” La risposta è carica di un sarcasmo tagliente: “Non si preoccupi, la tirerò fuori dai dubbi. Sono ‘El Pulido’.” Il nome risuona come un colpo di gong, portando con sé un’onda di memoria e orrore. L’espressione di Marta cambia radicalmente: “Cade ora,” dice, la voce ora tesa, lo shock palpabile. “Sì, sì che mi ricordo.”

Da quel momento, il tono della conversazione precipita in un abisso di minaccia. “Mi rallegra che si ricordi di me,” dichiara Eladio, la sua voce ora spogliata di ogni finzione, rivelando la sua vera natura predatoria. “Perché io mi ricordo di lei ogni minuto che passo in questa prigione.” Le parole successiva, pronunciate con un’amarezza glaciale, svelano la rabbia covata da Eladio, una rabbia alimentata dal senso di ingiustizia e dall’impotenza: “Questo miserabile è disposto a testimoniare contro di te di fronte alle autorità. Ma nessuno crederebbe a un poveraccio come te. La tua testimonianza non vale nulla e anche se ti credessero, in un processo i miei avvocati ti farebbero a pezzi.” L’accenno a “la testimonianza della vittima se la chiamano a deporre” suggerisce un dramma legale imminente, una battaglia legale dove le parole possono diventare armi.

Ma qual è il vero scopo di questa telefonata? Eladio, mosso da una sete di vendetta che sembra insaziabile, non si limita a minacciare. L’obiettivo è chiaro: seminare il panico e ricordarle il suo potere, o meglio, il suo potenziale di distruzione. “Volevo solo congratularmi per la nuova nomina di suo marito, don Pelayo Olivares, come governatore civile,” afferma con una falsa cordialità che è più minacciosa di qualsiasi minaccia diretta. “Capisco che ora lei abbia più rilevanza di prima. Il suo status è migliorato considerevolmente. Non so se mi spiego.” La sua domanda retorica è in realtà un avvertimento sinistro: “E poi sa, quanto più uno sale, tanto più dolorosa può essere la caduta. Non crede anche lei?”


Marta, nonostante lo shock e la paura, dimostra una forza d’animo ammirevole. Risponde con la freddezza di chi ha imparato a convivere con il pericolo: “Le trasmetterò le sue congratulazioni. Molto gentile.” È una risposta che gela, che dimostra la sua capacità di affrontare la minaccia con dignità, senza cedere al panico.

Una volta terminata la chiamata, il peso della conversazione ricade completamente su di lei. Pelayo Olivares (interpretato da [Nome Attore/Attrice]) la osserva, percependo il turbamento che la pervade. “Chi era?” chiede, la sua voce tradisce una preoccupazione latente. Marta, nel tentativo di proteggerlo e di non alimentare ulteriormente l’ansia familiare, minimizza: “Un vecchio amico della famiglia. Voleva congratularsi per la tua nomina.” Ma il suo volto, il suo linguaggio del corpo, tradiscono la menzogna.

La tensione è palpabile. “Stai bene?” insiste Pelayo, vedendo chiaramente che qualcosa non va. Marta tenta di sviare, attribuendo il suo malessere alla recente votazione, un punto dolente per l’intera famiglia: “Sì. È… è per la votazione, vero? È un momento difficile, soprattutto per tuo padre, la verità.” Ma la verità è che la chiamata di Eladio ha riaperto ferite antiche e portato con sé una nuova, terrificante minaccia che si somma alle già immense pressioni che la famiglia Olivares sta affrontando. La sua risata finale, un “Sì, lo è. Infatti, dovrei andare in fabbrica” e il conseguente “Sì, anch’io sto andando perché ho cose da fare. Ti vedo dopo,” suonano come un tentativo di fuga, di riprendere il controllo, ma è chiaro che l’ombra di Eladio è destinata a proiettarsi a lungo sul futuro di Marta e della sua famiglia.


Questa inquietante chiamata segna un punto di svolta per “Sogni di Libertà”. Eladio, anche dalla prigione, dimostra di possedere ancora un potere distruttivo, capace di minare la serenità e la sicurezza della famiglia Olivares. La minaccia non è più un pericolo astratto, ma una realtà tangibile e incombente, che porterà inevitabilmente a nuove strategie, a scelte difficili e a un confronto ancora più acceso tra le forze del bene e quelle dell’oscurità che si annidano nel cuore e nelle menti di questi personaggi complessi. Il “sogno di libertà” di Marta sembra ora più lontano che mai, oscurato dalle tenebre del passato che si rifiutano di rimanere sepolte.