L’orgoglio ferito e le decisioni avventate di Tasio lo stanno conducendo su un sentiero pericoloso, mentre Digna si ritrova prigioniera di un vero e proprio inferno sotto le costanti minacce dell’enigmatico don Pedro. La domanda che aleggia nell’aria, densa di presagi, è: fino a che punto si spingerà don Pedro per infliggere dolore a coloro che lo circondano?

Il capitolo si apre su una scena carica di tensione nella residenza dei de Silva. Digna, una volta figura di spicco, è ora reclusa nella sua stessa casa, isolata dal mondo, privata di ogni contatto esterno e impossibilitata a ricevere visite. Don Pedro, maestro nell’arte della manipolazione, con un finto distacco, si avvicina a lei, cercando di sondare le sue difese. “Digna,” chiede con il suo tono mellifluo, “sai quali sono le pillole per la notte?” La risposta di Digna è gelida, tagliente come un frammento di ghiaccio: “Prova a vedere.” Ma don Pedro insiste, con una nota di supplica che stride con la sua consueta arroganza: “Dimmi cosa devo fare per ottenere il tuo perdono. So che nulla sarà più come prima, ma ti prego, ti costa così tanto essere un po’ gentile con me, con quello che mi resta della vita?”

In quel preciso istante, un bussare alla porta rompe l’opprimente silenzio. Digna, con un’ombra di sollievo sul volto, si alza per indagare. Rivolta a Pedro, mormora: “È Claudia.” L’uomo, con un guizzo di nervosismo che non sfugge all’acuta osservazione di Digna, le ordina con fermezza: “Vai in camera da letto, non voglio che ti veda.” Prima di obbedire, però, Digna lancia a don Pedro una verità come un pugnale avvelenato: “Quella ragazza è un’altra che hai ingannato pesantemente.”

Claudia, ignara della reale situazione, entra preoccupata per la salute di don Pedro, ignorando che la casa si è trasformata in una prigione per Digna. Nel frattempo, in un luogo diverso, Tasio si confida con Carmen. Il giovane, sempre più pressato da aspettative e segreti, teme di deludere coloro che hanno riposto in lui le loro speranze. Carmen cerca di infondergli coraggio, ricordandogli che è lui l’unico a lottare incessantemente. Ma Tasio, con il peso del mondo sulle spalle, rivela una proposta che lo turba profondamente: don Pedro desidera cedergli parte dell’aumento di capitale.


Carmen è allarmata: “Ma sono moltissimi soldi!” Tasio spiega che don Pedro lo considera il suo collaboratore più fedele, un gesto che gli conferirebbe voce e voto in azienda, anche dopo la sua scomparsa. Ma Carmen, con la sua innata cautela, lo ammonisce: “Tasio, non sarà forse un regalo avvelenato?” L’irritazione emerge nella voce di Tasio: “Carmen, non capisco dove vedi il veleno. Quell’uomo sta morendo, e preferisco che sia lui il mio sostenitore piuttosto che mio padre.”

La confessione di Tasio sorprende Carmen, che gli ricorda che anche suo padre desidera aiutarlo. Tasio, sommerso dai dubbi, ammette che, dopo aver parlato con sua madre, Joaquín e ora con lei, non sa più quale strada intraprendere.

È in questo momento di incertezza che Gaspar irrompe, trafelato, portando con sé una notizia sconvolgente. Alla radio hanno annunciato un terribile incidente: un autobus di linea è uscito di strada. Ci sono diversi feriti e, purtroppo, forse qualche morto. Il volto di Tasio impallidisce. Con ansia crescente, chiede: “Quale autobus?” Gaspar, con il terrore negli occhi, risponde: “Quello della CSA… non era quello su cui viaggiava tua madre.”


Il cuore di Tasio subisce un arresto per un istante. Senza esitare, lui e Carmen si precipitano verso l’ospedale di Toledo, con l’anima in pena e il terrore più grande della loro vita che incombe su di loro.

Torniamo a casa de Silva, dove la tensione è palpabile in ogni angolo. Claudia, con la sua consueta dolcezza, entra cautamente. “Mi scusi se mi presento così tardi, don Pedro,” dice. “Volevo solo sapere se si sentisse un pochino meglio.” Don Pedro, con un gesto abbattuto, risponde con voce stanca: “La verità è che non mi sento molto bene, ma sono sicuro che parlare con te mi conforti. Sai già che oggi ho tentato di tornare al lavoro.”

Claudia manifesta la sua preoccupazione: “Sì, ho sentito qualcosa. Mi hanno anche detto una cosa, don Pedro, che non so se sia vera: che lei ha una malattia molto grave.” Lui abbassa lo sguardo, e con un profondo rammarico che rasenta il melodramma, confessa: “Sto morendo, Claudia. Non credere che mi diverta lasciare la vita, ma non ce la faccio più. Questi dolori sono insopportabili. Mi resta il conforto di pensare che, quando tutto finirà, forse Dio mi permetterà di vedere Mateo e Inés. Loro mi perdoneranno e saranno con me per sempre, perché qui mi sento così solo.”


Dalla cima delle scale, Digna ascolta ogni parola, e il suo cuore si riempie di rabbia e delusione nel vedere come Pedro continui a manipolare, mascherando le sue colpe da vittima, mentendo per intrappolare Claudia nella sua rete di compassione.

Claudia, come una colomba, cerca di consolarlo: “Non dica così, don Pedro. Ha la signora Digna, che non lo abbandonerà fino all’ultimo dei suoi giorni. Ha anche sua sorella, doña Irene, sua nipote Cristina e ha me.” Don Pedro sospira con un drammatico sospiro: “Non stiamo attraversando i momenti migliori.” Claudia insiste con una fede quasi ingenua: “Ho già saputo che avete avuto qualche discussione, don Pedro, ma sono sicura che sua sorella metterà da parte tutto per starle accanto.”

Don Pedro la guarda intensamente, con un tono che mescola confessione e manipolazione: “In realtà, tu sei l’unica che non mi odia, Claudia. E il peggio è che mi merito tutto il male che mi sta succedendo. È la pura verità. Ora mi rendo conto del dolore che ho causato intorno a me. Vorrei tornare indietro, ma non posso. Non chiedo nemmeno più che mi perdonino. Voglio solo un po’ di compassione. Nient’altro.”


Fa una pausa, abbassa la voce e aggiunge con finta tenerezza: “Credimi, Claudia, ho sempre cercato di fare il meglio per loro. Non ho mai voluto far loro del male, anche se mi sono sbagliato. Io le amo, come amo te.”

Al sentire queste ultime parole, Digna sente l’aria mancarle. Il suo volto si indurisce. Non può più sopportare la menzogna, l’inganno e la manipolazione. Senza fare rumore, si ritira lentamente, con la rabbia repressa che arde dentro di lei, sapendo che don Pedro continua a giocare con tutti come pedine sul suo scacchiere.

Riuscirà Digna a liberarsi un giorno dalle manipolazioni di don Pedro? Claudia cadrà nella trappola di compassione che don Pedro le sta preparando? Tasio farà bene ad accettare l’aiuto di don Pedro per l’azienda o sarà un errore fatale? E cosa succederà alla madre di Tasio dopo l’incidente dell’autobus?


Lasciateci nei commenti le vostre ipotesi. Siamo ansiosi di leggervi. Grazie per averci accompagnato in questa anteprima esclusiva di “Sueños de Libertad”. Vi aspettiamo in un nuovo, speciale approfondimento.