L’ombra del dubbio si allunga sulla fabbrica: la fragilità di Marta e le macchinazioni di Gabriel minacciano la serenità di tutti.

Amici appassionati di “Sueños de Libertad”, preparatevi ad un’avventura emotiva senza precedenti. Le trame intricate che da tempo avvolgono la nostra amata serie prendono ora una piega inaspettata, con un personaggio che, fino ad ora, sembrava muoversi con circospezione, ma che ora emerge prepotentemente sulla scena, trasformandosi in un vero e proprio catalizzatore di tensione: Gabriel. Il suo sguardo penetrante, capace di cogliere le crepe più nascoste nell’animo umano, si è posato su Marta, la cui fragilità è diventata un terreno fertile per le sue ambizioni. Ma cosa si cela dietro la sua crescente ossessione? E come influenzerà questa dinamica il già precario equilibrio che circonda Pelayo e l’intera comunità della fabbrica?

Il sipario si alza nell’avvilente atmosfera della fabbrica, dove la preoccupazione per Marta è palpabile. Carmen, figura di profonda empatia e lealtà, non può ignorare i segnali di profonda sofferenza che affliggono la sorella di Andrés. Decisa a confrontarsi con lui, Carmen porta alla luce un quadro desolante: Marta è sull’orlo del baratro, schiacciata da un dolore troppo grande per essere sopportato in solitudine. Andrés, inizialmente intento a considerare come affrontare il lutto di Tasio per la recente perdita della madre, viene interrotto dalla gravità della situazione di Marta.

“Prima ero sul punto di chiedere a Tasio se avesse pensato a qualcosa per il funerale di Don Pedro,” confida Andrés, con una nota di esitazione nella voce. “Ma non ho osato. Deve essere un momento terribilmente duro per lui, con la morte della madre così recente.” Carmen annuisce, comprendendo la delicatezza del momento. “Sì, la verità è che è piuttosto provato, ma lo conosco e so che supererà questo momento. La persona che mi preoccupa di più è sua sorella, Don Andrés.” Carmen sottolinea la sua riluttanza a immischiarsi, ma la sua profonda stima per entrambi, Marta e Fina, la spinge a parlare. “Certo,” risponde Andrés, con un tono rassicurante. “Non penserò mai che tu voglia immischiarti. Dimmi, è successo qualcosa?”


La rivelazione di Carmen è sconvolgente. “Ieri abbiamo organizzato un evento in negozio per rilanciare ‘Passione Nascosta’, che onestamente non sta vendendo molto bene. Sono arrivate molte clienti, molte invitate, e diverse di loro desideravano essere servite da Doña Marta. Ma non è stato possibile.” Andrés, visibilmente sorpreso, chiede il motivo. “Perché non era in condizioni,” risponde Carmen, con un filo di tristezza nella voce. “Aveva bevuto.”

Il volto di Andrés si vela di profonda preoccupazione. “Mio Dio, qualcuno l’ha vista così?” Carmen, pur esitando, ammette che solo Gema e Claudia l’hanno vista, ma che la loro discrezione è garantita. “Fortunatamente, sono riuscita a convincerla ad andare a casa proprio prima che arrivassero le invitate. Oggi, durante la riunione con Tasio, se ne è dovuta andare quasi subito perché non si sentiva bene.” La gravità della situazione non sfugge ad Andrés. “Questo non può continuare,” dichiara fermamente. “È vero che Tasio ha notato qualcosa di strano.” Carmen conferma, ma aggiunge di aver cercato di coprire Marta, attribuendo il suo malessere a un mal di testa.

Andrés ringrazia sinceramente Carmen, ma lei risponde con la schiettezza che la contraddistingue. “Non devi ringraziarmi per niente. Lo faccio per tua sorella. So che la partenza di Fina ci ha colpito tutti, ma lei ha bisogno di aiuto. Ho paura che il dolore e la malinconia la stiano divorando. È praticamente impossibile strapparle un sorriso.” Andrés riflette sulle possibili soluzioni. “Forse dovrebbe prendersi qualche giorno di riposo, ma non so. Non so se sia meglio che resti a casa o che continui a lavorare.” Carmen ribatte con urgenza: “Se continua, potrebbe mettersi in imbarazzo di fronte alle clienti, e questo la distruggerebbe. Io non posso starle addosso tutto il tempo, per questo mi rivolgo a te. Marta si fida molto di suo fratello. Ti ascolterà.”


“Grazie per avermelo detto, Carmen. Farò tutto il possibile per aiutarla a guarire il prima possibile. Spero solo che non sia troppo tardi,” conclude Andrés, con un peso sul cuore.

Ore più tardi, Andrés si reca nella stanza di Marta. “Sono venuto perché mi hanno detto che non stavi bene.” Marta, con un velo di tristezza negli occhi, risponde: “Quello che ho, mi passerà stando tranquilla, per questo sono qui da sola, senza che nessuno mi disturbi.” Andrés, con dolcezza ma fermezza, replica: “Mi dispiace, perché ho bisogno di disturbarti un po’. Se si tratta di lavoro,” dice Marta con un tono svogliato.

“Il lavoro non è importante, Marta, tu lo sei,” dice Andrés, cercando di raggiungere il suo cuore. “Mi ricordo quando eri bambina e stavi male. Ti aggrappavi a quella coperta morbida e ti nascondevi sotto il letto per evitare quel terribile sciroppo quando avevi il raffreddore.” Marta sorride con nostalgia. “Com’era facile nell’infanzia. Tutto si curava con uno sciroppo. Un miracolo. Ma quello che hai ora non si cura con uno sciroppo, vero, Marta? Cosa ti sta succedendo? Non voglio che tu ti abbandoni,” la esorta Andrés.


“Credo di avere il diritto di vivere il mio dolore come posso. Tu meglio di chiunque altro sai cosa si prova quando si perde la persona che si ama,” risponde Marta, con una nota di amarezza. “Certo che lo so. Ti viene voglia di morire, ma questa è la via facile. Il difficile è andare avanti con la speranza che un giorno tutto cambierà.”

“Ci provo. Veramente ci provo,” sussurra Marta. Poi, con un’ombra di dubbio, aggiunge: “E per questo mi guardi più del dovuto.” Andrés la interrompe, percependo la sua crescente frustrazione. “Chi ti ha detto questo? Carmen o Pelayo? Basta così, per favore, Marta, lasciami aiutarti. Se vuoi, ti accompagno da uno specialista.”

“Ci mancava solo questa,” sbotta Marta, alzandosi con evidente fastidio. “Che sia l’ultima volta che parlate di me alle mie spalle.” “Siamo preoccupati per te. Tutti lo siamo,” insiste Andrés. “Beh, dovrete abituarvi, perché quello che ho io non lo cura uno specialista, non lo cura niente,” dichiara Marta con un gelo che gela il sangue. In quel momento, Pelayo entra nella stanza. “Scusate, tutto bene qui?” Marta urla, prima di uscire dalla stanza: “Voglio che voi due mi lasciate in pace!”


Nel salotto, Marta si serve un altro bicchiere di liquore. È in quel preciso istante che appare Gabriel. “Ti va un aperitivo?” chiede Marta con ironia. “Sì, certo, grazie. Non sono ancora passato dalla fabbrica. Come si è presa la morte di Don Pedro?” domanda Gabriel, la sua voce quasi troppo melliflua. “Come c’era da aspettarsi? Si è continuato a lavorare con la normalità, ma abbiamo comunicato agli operai che ci sarà uno stop per permettere a chiunque voglia di assistere al funerale,” risponde Marta con un freddezza che taglia l’aria.

“E credi che verranno in molti?” chiede Gabriel, con una sfumatura di malizia. “Lo dico perché Don Pedro era un arrivato.” “Sarebbe stato diverso se fosse morto qualcuno della famiglia. Dio non voglia,” insinua Gabriel, con un gioco di parole agghiacciante. “Dubito che abbia guadagnato l’affetto dei lavoratori, né quello del consiglio di amministrazione, con qualche eccezione per motivi diversi,” risponde Marta, con un’onestà disarmante.

“Mi è sempre sembrato un imprenditore che si approfittava delle debolezze dei suoi lavoratori per raggiungere i suoi obiettivi,” aggiunge Gabriel, con l’evidente intento di provocare. “Era un tipo furbo.” “Sì, senza scrupoli,” direi io. “E, anche se suona brutto, non mi mancherà,” sentenzia Marta, con una fermezza che lascia esterrefatti. In quel momento, Pelayo ritorna. “Marta, perché non usciamo a fare una passeggiata? Potremmo andare lungo l’Alameda a schiarirci le idee.”


“Stiamo prendendo un aperitivo con Gabriel. Vuoi unirti?” risponde Marta con un gelido distacco. “No, grazie. Tra l’altro, mi sono preso la libertà di ordinare una corona di fiori per Don Pedro. Non mi era venuto in mente. Ho pensato che bastasse quella inviata dalla famiglia a nome di tutti,” replica Pelayo. “È quello che si fa di solito in questi casi,” aggiunge Pelayo.

Mezzo ubriaca, Marta replica: “Avresti potuto risparmiartelo. Don Pedro non ha fatto nulla per questa famiglia, ti ha solo appoggiato per interesse per ottenere il tuo posto di Governatore Civile.” “Ti ha appoggiato nella tua candidatura?” chiede Gabriel con sospetto. “Sai com’è la politica. E sì, era un uomo influente,” risponde Pelayo, con un chiaro disagio.

In questo preciso istante, dopo aver ascoltato la risposta di Pelayo sulla politica e l’influenza di Don Pedro, Gabriel inizia a mettere insieme i pezzi del puzzle. Il suo sguardo si fa improvvisamente duro, e in silenzio, inizia a incastrare tutte le tessere. Il dubbio che da tempo serpeggiava nella sua mente ora acquisisce una forza devastante. Fu Pelayo a raccontare a Don Pedro la verità su suo padre? Il gesto serio di Gabriel lo tradisce, anche se cerca di mantenere la calma di fronte a Marta e Pelayo. Dentro di sé, il risentimento cresce e il sospetto di un tradimento inizia a tracciare una nuova, pericolosa rotta nei suoi piani.


Marta riuscirà a superare il suo dolore o continuerà a rifugiarsi nell’alcool? Andrés riuscirà a convincere sua sorella ad accettare aiuto prima che sia troppo tardi? Gabriel userà la debolezza di Marta per manipolarla contro Pelayo? Quali saranno le conseguenze dell’atteggiamento freddo di Marta nei confronti della morte di Don Pedro? Lasciateci nei commenti cosa credete succederà. Siamo entusiasti di leggervi. Grazie per averci accompagnato in questa anteprima esclusiva di “Sueños de Libertad”. Vi aspettiamo in una nuova, speciale anteprima. Alla prossima!