LA PROMESA – Il Piano di Leocadia Fallisce, e Curro Sposa Segretamente Ángela tra le Montagne: Un Colpo di Scena Che Scuote La Promessa

Le mura de La Promessa sembrano sempre più incapaci di contenere le passioni travolgenti e i segreti che ardono al loro interno. Nei prossimi, incandescenti episodi, uno dei piani più astuti e disperati di Leocadia subirà un brusco e scioccante arresto, mentre Ángela e Curro orchestreranno un audace colpo di scena che cambierà per sempre il destino di tutti coloro che ruotano attorno al palazzo. Quello che inizia come un ultimo, disperato viaggio d’amore tra i due protagonisti, si trasformerà in un matrimonio clandestino e in una dichiarazione destinata a far tremare le fondamenta stesse de La Promessa.

La notte cala silenziosa su La Promessa, quasi a voler celare l’audace impresa che sta per compiersi. Mentre l’orologio del palazzo si avvicina inesorabilmente alla mezzanotte, un’ombra furtiva si muove tra i giardini. È Ángela, il volto segnato da una determinazione che sfida ogni ostacolo. Indossa un leggero mantello, simbolo della sua imminente fuga, e porta con sé uno sguardo che brucia di un amore tenace e ribelle. Nel cortile, Beltrán attende, il suo volto una maschera di tesa anticipazione. Non è lì per fermarla, ma per assistere, con un misto di rassegnazione e una punta di invidia, a un evento che sapeva, nel profondo del suo cuore, non avrebbe mai potuto evitare.

“Sei sicura di voler fare questo?”, chiede Beltrán, la sua voce un tentativo goffo di nascondere un turbamento ben più profondo.


Ángela lo fissa negli occhi, il suo sguardo incrollabile. “Ho promesso che avrei mantenuto la mia parola, Beltrán, ma mi sono anche promessa a me stessa che avrei avuto un ultimo momento con lui. Dopo di ciò, farò ciò che è necessario.”

Beltrán inspira profondamente. “Allora vai, ma torna prima dell’alba. Voglio che tu ritorni.”

“Tornerò,” risponde lei, la sua voce ferma, un giuramento sussurrato al vento.


Pochi minuti più tardi, Ángela e Curro si incontrano nell’ingresso laterale del palazzo. Curro, visibilmente emozionato, sorride al vederla. “Pensavo che non saresti venuta.”

“Non sarei andata via senza salutarti,” replica Ángela, e senza altre parole, i due partono, lasciandosi alle spalle i maestosi muri de La Promessa e le rigide regole che li tenevano separati. Il viaggio, avvolto nell’oscurità punteggiata di stelle, è un preludio silenzioso al loro destino. Le mani si sfiorano per caso, e nessuno dei due prova a ritrarsi. Il cammino è lungo, ma i loro cuori sembrano battere all’unisono, guidati da una forza ancestrale.

Quando l’orizzonte inizia a schiarirsi, raggiungono la cima di una montagna. L’aria è pura, il paesaggio sconfinato, e un piccolo rifugio di legno li attende tra le rocce. La capanna, semplice ma accogliente, li protegge dal freddo della notte che sta per svanire. Curro apre la porta con un sorriso timido: “È qui, nessuno ci troverà.”


Ángela guarda intorno con stupore, un sorriso che le illumina il volto. “Sembra un sogno.”

All’interno, il fuoco acceso illumina i loro volti mentre siedono uno accanto all’altro, parlando del passato, del presente, di ciò che avrebbe potuto essere. “Se il mondo fosse diverso,” sussurra Curro, “ti porterei lontano, in un posto dove nessuno ti obbligherebbe a nulla.”

Ángela lo guarda con tenerezza. “E se il mondo fosse diverso, verrei con te senza pensarci due volte.” Il silenzio cala su di loro, carico di tutto ciò che non hanno potuto esprimere prima. Fuori, la neve inizia a cadere dolcemente, coprendo le rocce e il tetto della capanna. Ángela si alza e apre la porta. “Guarda, Curro, è tutto bianco.”


Lui le si avvicina, posando il mantello sulle sue spalle. “È bellissimo, ma non quanto te.” Rimangono lì, insieme, osservando il paesaggio sospeso nel tempo. Il loro amore, nascosto e impossibile, diventa per alcune ore l’unica verità del mondo. Ángela appoggia la testa sulla sua spalla, la voce quasi inudibile: “Voglio conservare questo momento per sempre.” Curro chiude gli occhi, la sua risposta una promessa: “Allora non pensare al domani, solo all’adesso.”

Per quella notte, lontani dalle intrighi de La Promessa, Ángela e Curro vivono ciò che il destino ha sempre negato loro: un istante di pace, un amore senza barriere, e la promessa silenziosa che, anche separati, non si dimenticheranno mai.

I giorni successivi trascorrono con la leggerezza di un sogno. Esplorano i dintorni, ridono per cose semplici, e al calare della sera, conversano davanti al fuoco del futuro che non potranno avere. Ángela parla della paura di tornare, del matrimonio imminente, del peso del cognome materno. Curro, invece, cerca di convincerla che il destino può ancora essere cambiato.


Ma all’arrivo del settimo giorno, la gioia comincia a tingersi di malinconia. Il vento soffia più freddo, e il tramonto sembra annunciare la fine di quel breve rifugio. Seduti sul portico della capanna, nel silenzio più fitto, Ángela mormora: “Domani, a quest’ora, sarò di nuovo al palazzo, sposata con un uomo che non amo.”

Curro abbassa la testa, stringendo le mani. “Non dire così.”

“È la verità, Curro. Ho dato la mia parola a Beltrán. Lui si è fidato di me, e io non posso rompere la mia promessa.”


Curro si alza e cammina verso il bordo del precipizio. “E noi cosa siamo allora? Solo un bel ricordo.”

Ángela gli si avvicina lentamente. “Sai che non è vero, ma non abbiamo scelta.”

Curro si volta verso di lei, gli occhi pieni di lacrime. “Sì, che l’abbiamo. C’è sempre una scelta. Ángela, se sposarti è ciò che ti impedisce di essere libera, allora ascoltami. Sposami. Prima. In segreto. Nessuno deve saperlo. Possiamo trovare qualcuno che ci unisca, un sacerdote che accetti. E quando torneremo, niente di ciò che Leocadia farà potrà separarci.”


Ángela rimane immobile per un istante, il cuore diviso tra la speranza e la paura. “Stai parlando di qualcosa di impossibile. Anche se ci sposassimo, troverebbe un modo per obbligarmi a rispettare quell’accordo.”

Curro le prende le mani. “Se siamo sposati, non potrà. Sarò tuo marito. Non potrà consegnarti a un altro uomo.”

Ángela ritrae lentamente le mani. “E se lo scoprono? E se lo usasse contro di te? Non voglio distruggerti.”


Curro scuote la testa. “Tu mi salveresti, Ángela. Solo tu puoi.”

Lei inspira profondamente, distogliendo lo sguardo nervosamente. “Il matrimonio non mi proteggerà, Curro. C’è solo una cosa che può impedirmi di essere costretta a sposare un altro uomo.”

Curro la guarda confuso. “Di cosa parli?”


Ángela alza lo sguardo, deciso. “Di una gravidanza. Una donna incinta di un altro uomo non può essere data a nessuno. Se fossi in attesa di un tuo figlio, nessuno mi permetterebbe mai di sposare Beltrán.”

Curro indietreggia, sorpreso. “Ángela, è una follia. Sai cosa stai dicendo?”

“Lo so. È l’unica via.”


“No, non lo è. Sei disperata, e anch’io lo sono. Ma coinvolgere un bambino in questo sarebbe un errore.”

Lei lo guarda con rabbia e tristezza. “Errore. Amarti è un errore. Allora, vivere ciò che provo è un errore.”

“Non è questo,” grida lui. “Ma questo ci metterebbe in pericolo, Ángela. Non ti lascerei mai soffrire per qualcosa del genere.”


L’atmosfera si fa tesa. Ángela si allontana, gli occhi pieni di lacrime. “Parli come se non fossi capace di decidere ciò che voglio. Non sono una bambina, Curro. So cosa dico.”

“E io so cosa significa perderti,” risponde lui con voce rotta. “Ed è quello che succederà se fai questo.”

Lei si volta, offesa. “Allora, vuoi che torni e mi sposi un altro uomo?”


Curro chiude gli occhi, soffocato. “Voglio che tu viva, Ángela, che tu abbia pace. Io non posso darti questo.”

Il silenzio si impadronisce della capanna. Il fuoco si spegne lentamente, e solo il suono della pioggia fuori riempie il vuoto tra loro. Ángela si siede a terra, abbracciando le ginocchia, piangendo in silenzio. Curro si avvicina esitante e le tocca la spalla. “Perdonami, ho solo paura di perderti per sempre.”

Lei lo guarda con occhi lucidi. “Mi hai già persa, Curro, solo che ancora non te ne sei reso conto.”


La mattina seguente, il cielo è grigio. Ángela e Curro sono pronti a partire, ma il silenzio tra loro sembra più pesante dei bagagli che portano. Nessuno dei due riesce a guardarsi a lungo. L’amore che li ha uniti così intensamente negli ultimi giorni ora sembra avvolto in una amara distanza, alimentata dal dolore di ciò che è stato detto la sera prima. Lasciano la capanna senza saluti, solo il suono dei passi che risuona sul terreno umido. Il vento tagliente li colpisce in viso, e ad ogni curva del sentiero, il silenzio diventa più insopportabile, finché è finalmente Curro a romperlo.

“Non voglio che finisca così, Ángela.”

Lei non risponde subito. Continua a camminare, lo sguardo fisso sull’orizzonte, finché il suo cuore non può più resistere. “Nemmeno io, Curro, ma sembra che per noi finisca sempre così.”


Lui si avvicina, tenendole il braccio delicatamente. “Ieri ho detto cose che non dovevo, avevo solo paura. Paura di perderti, di vederti soffrire, ma niente mi fa più male che sposarti un altro uomo.”

Ángela lo guarda con gli occhi offuscati. “E pensi che io non abbia paura? Anch’io volevo solo un modo per combattere, Curro, un modo per non essere venduta come una moneta nelle mani di mia madre.”

Curro sospira, stringendole le mani. “Trovaremo quel modo insieme. Te lo prometto.”


Ángela inspira profondamente e, per la prima volta da quando hanno discusso, sorride con dolcezza. “Forse… forse ho già pensato a qualcosa.”

Curro aggrotta le sopracciglia. “Cosa vuoi dire?”

Lei scuote la testa misteriosamente. “No, ora lascia che me ne occupi io. Ho solo bisogno che ti fidi di me.”


Curro esita, ma alla fine cede. “Mi fido, anche se non capisco.”

Ángela posa una mano sul suo petto. “Allora non mettere in discussione, aspetta soltanto. Il resto del viaggio sarà più leggero.”

Tornano a conversare, a ridere, e in certi momenti l’amore sembra rinascere tra sguardi e gesti silenziosi. Quando la sagoma del palazzo appare in lontananza, il cuore di Ángela si stringe. Il sogno era finito. Stringe la mano di Curro e dice a bassa voce: “Ora è il momento in cui tutto cambia.” Lui risponde: “Non importa quello che succede, sarò qui.”


Varcando le porte, trovano Leocadia ad attenderli. La donna si avvicina con un sorriso che mescola sollievo e ironia. “Finalmente, ti stavamo aspettando, figlia mia. Il conte ha già mandato il sarto per le ultime prove dell’abito.”

Ángela nasconde il suo nervosismo. “Come desideri, mamma.”

Curro abbassa lo sguardo, costretto a mantenere il suo ruolo di servo, e sente il petto ardere di rabbia.


Nei giorni seguenti, il palazzo si trasforma in un turbine di preparativi. Fiori arrivano a palate, gli invitati vengono annunciati, e il nome di Ángela riecheggia ovunque. Lei, tuttavia, mantiene una condotta impeccabile, come se accettasse il suo destino con serenità. Solo Curro, osservandola da lontano, nota il suo sguardo enigmatico, quello di chi nasconde un segreto.

Alla vigilia delle nozze, Leocadia entra nella stanza della figlia per aggiustarle il velo. “Sei radiosa, Ángela. Un vero sogno. Domani il Conte sarà ufficialmente tuo marito.”

Ángela si guarda allo specchio, pallida. “E questo è ciò che hai sempre voluto, vero?”


Leocadia sorride. “Sì, cara, è ciò che conviene a entrambe. Ma non appena uscirò dalla stanza, Ángela chiude la porta e appoggia la fronte contro lo specchio. “Ciò che conviene a lei, forse. Ma io ho un altro piano.”

La mattina seguente, il grande salone de La Promessa è colmo del bagliore delle candele e del mormorio degli invitati. Beltrán attende sull’altare, vestito con la sua uniforme cerimoniale, il volto sereno ma visibilmente teso. Leocadia si aggira tra i nobili, sorridendo con la sicurezza di chi si crede vincitrice. Il Marchese Alonso, in silenzio, osserva da lontano, senza sapere esattamente cosa provare. La musica inizia a suonare e, sotto lo sguardo di tutti, Ángela entra. Il suo abito bianco riflette la luce delle candele e il delicato velo le cade sulle spalle. Curro, nascosto tra i servi in fondo, lotta contro le lacrime.

Beltrán le tende la mano. “Sei bellissima,” dice con sincerità.


“Grazie,” risponde Ángela, incapace di sostenere il suo sguardo.

Il sacerdote inizia la cerimonia e il salone piomba in un silenzio quasi solenne. Ogni parola sembra trascinarsi nell’aria come un peso. Quando il sacerdote pronuncia la frase finale, “E ora, davanti a Dio e a tutti i presenti, accetti quest’uomo come tuo legittimo sposo,” Ángela inspira profondamente e, prima di aprire bocca, guarda discretamente Curro. Il tempo sembra fermarsi.

Poi, Ángela fa un passo avanti e dice, con voce ferma, “Prima di rispondere, c’è qualcosa che tutti devono sapere.” Il mormorio si diffonde tra gli invitati. Leocadia si alza, allarmata. “Ángela, cosa credi di fare?”


La giovane la ignora e continua. “Negli ultimi giorni ho vissuto lontano da questo palazzo, lontano da tutti. E lì ho trovato ciò che tu mi hai negato per tutta la vita: la verità su me stessa. Ho imparato cosa significa amare veramente. E oggi, davanti a tutti, non posso mentire.”

Beltrán impallidisce. “Cosa stai dicendo?”

Ángela lo guarda con tenera tristezza. “Sto dicendo che non posso sposarti, Beltrán, perché appartengo già a un altro uomo.”


L’intero salone trattiene il respiro. Leocadia avanza furiosa. “Taci subito, Ángela!” Ma la giovane alza la voce, affrontandola. “No, madre. Oggi, per la prima volta, non starò zitta.” Appoggia una mano sul ventre e continua: “Sono incinta.”

Il silenzio è assoluto. Nessuno osa muoversi. Alonso lascia cadere il calice che teneva in mano. Beltrán fa un passo indietro, sbalordito. “Incinta… di chi?”

Ángela alza il mento, lacrime agli occhi. “Di Curro.”


Il nome risuona come un tuono. Un mormorio di orrore e sorpresa percorre il salone. Leocadia impallidisce, barcollando. “Tu, tu hai perso la ragione.”

Ángela sostiene lo sguardo della madre. “No, madre. Per la prima volta sono nel mio sano giudizio. Amo Curro e questo figlio è la prova del nostro amore. Per questo non posso e non mi sposerò con un altro uomo.”

Il sacerdote tenta di intervenire, ma il caos è ormai scatenato. Beltrán, stordito, si passa le mani sul volto, cercando di comprendere. “Ángela, è vero?”


“Sì,” risponde lei, con serenità. “E non me ne vergogno. Preferisco portare il peso della verità piuttosto che vivere incatenata a una bugia.”

E così, il piano di Leocadia si sgretola, travolto dall’audacia e dal coraggio di Ángela e dall’amore inossidabile di Curro. La Promessa è stata scossa dalle fondamenta, e quello che era destinato a essere un matrimonio riparatore si trasforma nell’inizio di una nuova, imprevedibile saga d’amore e di sfida. Cosa succederà ora? Leocadia cercherà vendetta? Beltrán accetterà la verità? Il futuro de La Promessa è più incerto e avvincente che mai.

Resta sintonizzato per scoprire come si evolverà questa storia d’amore che sfida ogni legge e ogni convenzione.