La Promesa – Anticipazioni del Capitolo 713: Lorenzo Scopre l’Inganno di Leocadia, un Castello di Bugie sull’Orlo del Crollo
La Promesa, il maestoso palazzo teatro di passioni inconfessabili e segreti celati, si prepara a un nuovo, fragoroso sconvolgimento. Nel capitolo 713, il Capitano Lorenzo, uomo dalla tempra d’acciaio e dalla pazienza ai minimi termini, è finalmente giunto al limite, portando a galla un inganno che rischia di far crollare intere fondamenta.
L’aria de La Promesa è solitamente satura di un’eleganza soffocante, ma gli albori di questo nuovo giorno sono carichi di una tensione palpabile. La nebbia che si insinua pigramente tra i prati sembra quasi voler celare gli eventi imminenti, un manto protettivo sui segreti che il palazzo custodisce gelosamente. Ma per Lorenzo, la nebbia si è diradata, rivelando una verità scomoda e una bugia orchestrata con maestria.
Lorenzo vs. Leocadia: La Battaglia dei Saperi e delle Verità Nascoste
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Il Capitano Lorenzo, con i pugni serrati e la mascella contratta, incarna l’indignazione e la sete di risposte. La sua pazienza è stata messa a dura prova dalla scoperta che la fuga di Ángela e Curro non è stata una semplice scappatella, ma un viaggio carico di implicazioni che lui, con il suo acuto intuito militare, ha percepito come molto di più. Davanti a lui, nel rigoglioso e tuttavia quasi claustrofobico invernadero, Leocadia, figura enigmatica e imperturbabile, si erge come una fortezza.
“Lei ha permesso un viaggio che non è stato un semplice passeggio. Lei lo sapeva,” incalza Lorenzo, le sue parole taglienti come una baionetta piantata nell’anima di Leocadia. “Ángela e Curro hanno varcato un limite che hanno tentato di cancellare con il silenzio, e lei li ha coperti.”
La risposta di Leocadia è disarmante nella sua apparente semplicità, ma intrisa di una strategia sottile. Offrendo a Lorenzo una rosa appena recisa, simbolo di bellezza effimera e, forse, di un sacrificio imminente, dichiara: “Non sono solita coprire nessuno, Capitano. Supervisiono e, quando necessario, provo. È stata una prova. Una prova della grandezza della mia pazienza, della grandezza della sua verità e della loro.”

Secondo Leocadia, ogni evento, ogni azione apparentemente fuori controllo, fa parte di un piano più ampio, una tessitura complessa dove ogni filo ha il suo posto. Ma è davvero così, o Leocadia sta solo tentando di guadagnare tempo, manipolando la verità per evitare che il castello di carte che ha costruito nel palazzo si sgretoli? Lorenzo, sentendosi trattato come un semplice pedone su una scacchiera da gioco, rifiuta categoricamente tale trattamento, mentre Leocadia, con una calma che taglia l’aria, ribatte che un pedone non si indigna, ma obbedisce. E l’indignazione di Lorenzo è il segnale che lui comprende, o almeno intuisce, qualcosa di più profondo.
Ángela e Curro: L’Amore Silenzioso e il Dolore della Distanza
Mentre il confronto tra Lorenzo e Leocadia infuria, nel cuore del palazzo si consumano drammi più intimi e dolorosi. Ángela e Curro, legati da un sentimento che ha superato ogni ostacolo, sono ora costretti a una distanza forzata, un esercizio straziante di autodissciplina che tradisce il battito dei loro cuori. Si incrociano nel cortile, occhi che si sfiorano per un istante fugace, scritti interi che nessuno leggerà. Le loro parole, sussurrate appena, sono piene di un dolore non detto, un ricordo persistente della passione che li ha uniti e della colpa che li perseguita.

“Non succederà più,” si dice Ángela di fronte allo specchio, una promessa che suona più come un’obbedienza a una legge esterna che a una convinzione profonda. La loro fragilità, mascherata da una finta indifferenza, è un peso che entrambi portano, un’eco costante della passione proibita e della paura di infrangere definitivamente ogni regola.
Il Hangar: Toño ed Enora, il Lamento di un Amore Spezzato
Nel hangar, un luogo che dovrebbe essere sinonimo di ingegno e progresso, risuonano parole di rimprovero e dolore. Toño ed Enora si scontrano in una tempesta di recriminazioni. La loro relazione, messa a dura prova dalla riluttanza di Toño ad affrontare la realtà, è giunta al punto di rottura. Le parole taglienti di Enora, la sua frustrazione, rispecchiano la disperazione di chi si sente tradito dalla codardia dell’amato. Toño, pur soffrendo visibilmente, ammette la sua incapacità di parlare, un silenzio che ha ferito più di qualsiasi malvagità. È un momento di profonda introspezione e dolorosa accettazione, un preludio a decisioni difficili.
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La Cucina: Simona, Candela e Vera, la Trappola per Madame Cocot
Nel fervore della cucina, un altro fronte di indagine si apre. Simona, Candela e Vera, mosse da un senso di giustizia e dal desiderio di proteggere il talento di López, stanno tramando una trappola ingegnosa per smascherare l’impostore noto come Madame Cocot. La sua abilità nel rubare ricette e nell’appropriarsi del lavoro altrui, con un linguaggio fiorito e un’arroganza insopportabile, non può più essere tollerata. La loro soluzione: una ricetta inventata, con una marca invisibile, un profumo inconfondibile che solo loro conoscono e che, se copiato, tradirà il colpevole. È un piano meticoloso, un’alchimia di ingegno culinario e acume investigativo, con la speranza di restituire a López la sua dignità e il suo talento.
Jacobo: La Caccia al Fantasma tra le Carte Misteriose

E come se l’aria non fosse già abbastanza carica di segreti, Jacobo si lancia in una ricerca ossessiva. Installato nella biblioteca, come un alchimista nel suo laboratorio, sta analizzando meticolosamente delle lettere misteriose. Quelle che si dice siano di Catalina, e soprattutto quelle che Leocadia gli ha consegnato, provenienti da Adriano, sono al centro della sua indagine. Un profumo di vaniglia, un dettaglio quasi impercettibile, lo inquieta. L’applicazione di una tecnica antica rivela un indizio sorprendente: due lettere minuscole, “A L”, apparse come per magia. Il nome di Ángela? Ma non solo. L’indagine si intensifica, rivelando un legame inaspettato tra le lettere, il profumo di vaniglia e il misterioso “Cocot”. Due cospirazioni potrebbero essere, in realtà, un unico fantasma con due volti.
L’Aria di Verità: La Promessa Sull’Orlo della Rivelazione
Il capitolo 713 de “La Promesa” si preannuncia come un crocevia di destini, un momento in cui le maschere inizieranno a cadere e le verità nascoste verranno alla luce. Chi sta mentendo? Chi sta proteggendo chi? E, soprattutto, chi sta per essere scoperto in questa intricata rete di inganni e passioni? Lorenzo ha acceso la miccia, ma l’esplosione di verità potrebbe essere più devastante e rivelatrice di quanto chiunque possa immaginare. La Promesa, con la sua facciata di ordine e nobiltà, è sull’orlo di una confessione collettiva, dove ogni personaggio sarà chiamato a fare i conti con le proprie scelte e le conseguenze delle proprie azioni.

La giornata si conclude con un cielo limpidissimo, quasi volesse lavare via i segreti che la casa ha accumulato. Ma anche nella quiete dell’apparente distensione, un filo dorato, come una promessa a metà mantenuta, appare sul corrimano della scala principale. È il presagio della verità che sta per fare il suo nome, una verità che, come gli albori d’autunno, arriverà senza fragore, ma con la luce necessaria a rivelare la vera forma di ogni cosa. E in quella luce, le forme inizieranno finalmente a confessarsi.
Non perdete il prossimo capitolo de “La Promesa”, dove il castello di bugie inizierà a sgretolarsi, svelando i volti dei veri colpevoli e le profondità dei sentimenti inespressi.