Il peso di un amore proibito e la forza del destino si intrecciano nel Palazzo, mentre un’eco letteraria risuona nella storia di Curro e Ángela.
Nel magnifico ma soffocante scenario del Palazzo, dove le convenzioni sociali spesso soffocano i sentimenti più autentici, la storia d’amore tra Curro e Ángela continua a tessere un filo di passione e tormento. Questa settimana, la serie “La Promesa” ci catapulta in un vortice di emozioni intense, dove un amore a lungo represso si scontra violentemente con il dovere e la paura. Non si tratta più di semplici incontri clandestini; stiamo assistendo all’ultima, disperata chiamata per due anime divise da un destino avverso.
La Ferita dell’Umiliazione: Lorenzo de la Mata Smascherato
La tensione era palpabile, un’ombra incombente che si è abbattuta con brutalità nella sala principale. Il Capitano Lorenzo de la Mata, soprannominato affettuosamente e con una punta di ironia amara “Capitano Garrapata”, ha scatenato la sua furia contro Curro. In un’esibizione pubblica di disprezzo, lo ha accusato, denigrato e ridotto a un nulla di fronte agli occhi increduli dei presenti. Quell’istante, quel pugno allo stomaco emotivo, ha spezzato il controllo di Ángela. Nonostante i suoi sforzi per mantenere la compostezza, la sua voce si è incrinata, le lacrime hanno minacciato di scendere, un tributo silenzioso al dolore dell’uomo che ama.
![]()
Vedere il proprio amato annientato dalle mani del proprio patrigno, senza poter fare nulla per difenderlo, è un tormento insopportabile. Uscita dalla sala, Ángela ha ceduto al crollo. Le sue lacrime non erano solo per Curro, ma per tutto ciò che stanno perdendo. Ogni parola sprezzante di Lorenzo è una pugnalata, un doloroso promemoria che il loro amore è proibito, che ogni sentimento deve essere celato, e che se continueranno su questa strada, la distruzione sarà inevitabile.
Eppure, c’è qualcosa che il Capitano Garrapata, con tutta la sua autorità e le sue minacce, non riesce a comprendere: l’amore vero non può essere ordinato, né tantomeno spento.
Un Amore che Resiste: Lo Sguardo che Tradisce

Nonostante la distanza forzata e il terrore che incombe, Curro e Ángela continuano a cercarsi. Ángela lotta per convincersi di dover obbedire alla madre, di accettare il matrimonio con Beltrán, di seguire il percorso tracciato dalla società. Ma ogni sguardo incrociato con Curro tradisce la sua determinazione.
Lui, dal canto suo, è consumato dall’impotenza. Non può più fingere, non può più nascondere ciò che prova. Quando viene a conoscenza del matrimonio imminente di Ángela, comprende che resta solo un’ultima, disperata opportunità. Un’occasione per vederla, per parlarle, per riversare finalmente tutto ciò che ha taciuto per mesi. Soprattutto dopo che, nei giorni trascorsi in montagna, avevano giurato di mantenere le distanze. Ma il cuore, si sa, ha una volontà propria, e in questo caso, pesa più di ogni promessa.
L’Abbraccio Rubato: Un Momento di Verità

È proprio in questo contesto di disperazione e desiderio inesaudito che i due amanti si ritroveranno, verso la fine di questa settimana, più precisamente venerdì. Lontani dagli sguardi indiscreti, lontani dalle rigide norme del Palazzo, il loro abbraccio sarà un momento di pura verità. Sentiranno con forza che non possono più separarsi. Una scena che promette di essere tra le più commoventi dell’intera settimana, un punto di svolta cruciale nella storia di questi giovani amanti in “La Promesa”.
La tristezza, però, risiede nella consapevolezza che questo abbraccio ha una data di scadenza. Lo hanno già provato salutandosi in montagna, giurando che non si sarebbe ripetuto. Ma questo venerdì, la tentazione sarà troppo forte. Lei sente di dover qualcosa a sua madre; lui porta il peso opprimente di essere un bastardo. E il mondo che li circonda non concede loro un attimo di tregua.
Leocadia de Figueroa: La Tessitrice di Venti
![]()
Nel frattempo, Leocadia de Figueroa muove i suoi fili con la precisione di una maestra orologiaia. Il suo piano sta prendendo forma. È riuscita a convincere tutti che il viaggio di sua figlia Ángela fosse motivato da studi. Mentre il Marchese e gli altri nel Palazzo abboccano a questa versione, lei medita silenziosamente la sua grande vendetta contro Lorenzo de la Mata. E quale vendetta migliore se non il matrimonio di sua figlia con Beltrán? Non illudiamoci: per Doña Leocadia de Figueroa, nessun amore che non possa controllare merita di esistere.
Eppure, il destino è beffardo. Potrebbe essere proprio lei, senza saperlo, a spingere sua figlia tra le braccia dell’uomo da cui sta cercando disperatamente di allontanarla. Perché quando vediamo Ángela e Curro insieme, ricordiamo perfettamente cosa rende “La Promesa” così avvincente. Al di là dei sontuosi abiti, dei titoli nobiliari e delle intrigate macchinazioni, la serie parla di emozioni universali, di quel tipo di amore che sfida ogni ostacolo e che, pur sapendo di essere condannato, non può fare a meno di esistere.
Un’Eco Letteraria: Emilia Pardo Bazán e il Desiderio Femminile

Ma “La Promesa” non è solo passione e intrighi di corte. È anche un’opera che intreccia la finzione con il ricco tessuto della realtà storica, offrendo connessioni intellettuali che arricchiscono ulteriormente la narrazione.
Questa settimana, un dettaglio non è passato inosservato a molti spettatori attenti: Martina de Luján che raccomanda a suo zio, il Marchese Don Alonso, un romanzo di Emilia Pardo Bazán. Una scelta tutt’altro che casuale. Pardo Bazán, figura di spicco della letteratura spagnola a cavallo tra il XIX e il XX secolo, non si dedicava a storie sdolcinate o a idilli da salotto. La sua penna era incisiva, affrontava il desiderio femminile, il senso di colpa delle donne che osavano amare liberamente, anche quando il mondo le condannava per questo.
E non è forse questa la stessa essenza di ciò che stiamo vivendo in “La Promesa”? Il romanzo raccomandato, Los Pazos de Ulloa, è una delle opere più celebri della Pardo Bazán. Descrive un nobile decadente, combattuto tra la morale e la passione. Altre sue opere, come La Tribuna, ritraevano donne che osavano amare senza permesso, sfidando le convenzioni. Forse è per questo che Martina suggerisce questa lettura a suo zio: perché in quelle protagoniste, donne intelligenti e coraggiose, ma segnate dai pregiudizi del loro tempo, si riconosce.

Lo stesso vale per Ángela. La sua storia in “La Promesa” potrebbe essere stata scritta dalla stessa Emilia Pardo Bazán: un amore proibito con un bastardo, una donna che ama al di là delle regole, che affronta la vergogna, il giudizio altrui e il potere di una madre tirannica. All’inizio del XX secolo, leggere Pardo Bazán era quasi un atto di ribellione. E che una donna come Martina la raccomandi all’interno della serie è un chiaro omaggio alla libertà, a quelle donne che si sono rifiutate di vivere nella paura. Perché, come diceva la stessa Pardo Bazán, l’amore non si misura dalle apparenze, ma dal valore. E sia Martina che Ángela lo stanno dimostrando, anche se il prezzo da pagare è terribilmente alto.
Io sono il tuo Gustav e ti saluto, come sempre, con un caloroso abbraccio.