GABRIEL DISPOSTO A TOGLIERE LA VITA AD ANDRÉS PER NASCONDERE IL SUO SEGRETO, IN SOGNI DI LIBERTÀ
Un turbine di speranza e oscurità si abbatte sulla famiglia Reina: la guarigione di Andrés minaccia di far crollare il castello di bugie di Gabriel.
Cari appassionati di intrighi e colpi di scena, benvenuti a questo esclusivo aggiornamento da “Sueños de Libertad” (Sogni di Libertà). Le ultime notizie che giungono dal fronte della famiglia Reina sono, per un attimo, un raggio di sole in un cielo altrimenti tempestoso. Il miglioramento di Andrés, lungamente atteso e accolto con gioia dai suoi cari, sta invece per scatenare una reazione a catena devastante, mettendo Gabriel, uno dei protagonisti chiave, con le spalle al muro. La sua ombra si allunga, pronta a tutto pur di soffocare la verità prima che questa possa emergere alla luce, con conseguenze che potrebbero essere irreparabili.
La scena si apre nella lussuosa dimora della famiglia Reina, dove Pelayo e Gabriel si incontrano in un’atmosfera di palpabile tensione. Gabriel, con il volto segnato da un’inquietudine crescente, rompe il silenzio, la voce incrinata dalla preoccupazione: “Pelayo, come procede la ricerca di nuovi investitori? Abbiamo qualche speranza?” La risposta di Pelayo è un pugno nello stomaco, un eco di sconfitta e frustrazione: “Solo rifiuti, Gabriel. Nessuno è disposto a rischiare il proprio denaro in questo momento. È un disastro.” La disperazione è palpabile nel suo tono, mentre il peso delle difficoltà finanziarie grava sulla famiglia.
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Gabriel, tentando una facciata di calma che tradisce il suo tumulto interiore, ribatte: “Dobbiamo trovare un’altra soluzione, presto. Spero che riusciremo a evitare l’opzione degli italiani, perché mio zio non sembra affatto convinto di quell’accordo.” Pelayo annuisce, un sospiro amaro che accompagna le sue parole: “Beh, per lui è un colpo durissimo. E insiste ancora che l’assicurazione coprirà le spese, ma se non si sono ancora fatti vivi, non credo succederà presto.” Gabriel, abilmente, finge comprensione, alimentando la narrativa che gli serve: “La penso esattamente come te.”
Pelayo, pur affranto, riprende fiato con un argomento che, momentaneamente, distoglie l’attenzione dai problemi economici: “Almeno, la lieve ripresa di Andrés ci ha dato un momento di tregua dai problemi dell’azienda. Marta ha avuto contatti con i medici e le hanno detto che se Andrés è riuscito a muovere un dito, c’è una buona probabilità che riacquisti coscienza.” Gabriel, con un sorriso tirato che non riesce a nascondere il gelo nei suoi occhi, risponde: “È una notizia meravigliosa, ma ricorda quello che ha detto la dottoressa Borrel. Lei è molto più riservata rispetto ai suoi colleghi.” Pelayo concorda: “Certo, lei si mostra più cauta.”
Gabriel, con una gravità studiata, aggiunge: “Ho conosciuto casi simili a quello di Andrés, in cui anche dopo essere usciti dal coma, sono rimasti con gravi sequele. È una prospettiva terrificante.” Pelayo, ricordando un caso personale, concorda: “Sì, anch’io. Miguel Maldonado, che gestiva uno dei miei hotel a Madrid, è stato in coma per quasi un mese dopo un incidente stradale.” La curiosità di Gabriel si accende, ma è un fuoco fatuo: “E si è ripreso?” La risposta di Pelayo è intrisa di tristezza: “Si è svegliato, ma era incapace di comunicare con chiunque. Era come se vivesse in un altro mondo, e così è ancora oggi.”

In quel preciso istante, una voce ferma e determinata risuona alle loro spalle. Marta entra nella stanza, la sua presenza porta una ventata di speranza, ma anche un ulteriore strato di pressione per Gabriel: “Questo non accadrà a mio fratello. Sono convinta che Andrés uscirà dal coma e si riprenderà. Ho parlato con il dottor Herrera e le sue parole mi hanno dato speranza.” Pelayo, con gli occhi che brillano di ritrovata speranza, si rivolge a lei: “Quindi, anche lui vede la possibilità di recupero?” Marta annuisce, un sorriso tenue ma carico di ottimismo le illumina il volto: “Dopo aver consultato i medici che seguono mio fratello, il dottore crede che ci siano più possibilità che si svegli e si riprenda che il contrario.”
Mentre Marta comunica queste parole incoraggianti, lo sguardo di Gabriel si oscura. Il suo volto si indurisce, le sue mani tremano leggermente, uno spasmo che cerca disperatamente di nascondere. Pelayo, commosso, esclama: “Questa diagnosi è la migliore notizia che potessimo ricevere, specialmente proveniente da un’eminente figura come Herrera.” Marta continua a infondere ottimismo, raccontando di un caso analogo di un uomo che, nonostante tre minuti di privazione di ossigeno cerebrale, dopo un coma ha iniziato a muovere una mano ed è poi risvegliato, recuperando la sua vita senza grandi problemi. Pelayo è visibilmente sollevato: “È meraviglioso, Marta. Tuo padre ne sarà felicissimo quando lo saprà.”
In quel momento, Gabriel si alza, un gesto studiato per nascondere il suo disagio crescente. Pelayo, notando la sua espressione, chiede con preoccupazione: “Stai bene?” Gabriel risponde rapidamente, con un’evasività che non convince del tutto: “Sì, sì, ho solo bisogno di sgranchirmi le gambe. A proposito, sai se Damián è a casa?” Marta risponde: “No, è rimasto in ospedale. Ho provato a convincerlo a venire, ma è stato impossibile.” Gabriel, con un’affabilità che cela le sue vere intenzioni, propone: “Allora andrò io stesso in ospedale. Cercherò di convincerlo a venire a casa a riposare un po’.” Pelayo è soddisfatto mentre Gabriel si congeda, uscendo dalla stanza con un’apparente serenità, ma con la mente già avvolta in oscuri propositi.

Nel frattempo, nel salone principale della casa, Gema e María conversano sorseggiando tè. La loro chiacchierata è interrotta dall’arrivo di Pelayo. “Pelayo, congratulazioni per il tuo nuovo incarico!” dice Gema con un sorriso. María coglie l’occasione per chiedere: “Sai se Damián è tornato dall’ospedale?” Pelayo nega con il capo: “No, Gabriel è andato da lui. Vuole convincerlo a venire a casa a riposare un po’.” Al sentire queste parole, il volto di María subisce una trasformazione. Un misto di sorpresa e apprensione si riflette nel suo sguardo. Pelayo, ignaro della sua reazione, si congeda, chiedendo a Gema di salutare Joaquín da parte sua.
Quando Gema si appresta ad andare, María la ferma: “Gema, potresti farmi un favore? Avvisa Emiliano che prepari la macchina. Voglio andare in ospedale a vedere Andrés. Solo per assicurarmi che stia bene. Parlare di lui mi ha resa molto inquieta. So che non riuscirò a dormire senza vederlo.” Gema annuisce con dolcezza: “Va bene, avviso subito Emiliano.”
Nel frattempo, l’atmosfera all’ospedale è carica di silenzio e tensione. Gabriel arriva e osserva un’infermiera che trasporta i farmaci dei pazienti su un carrello metallico. Lei li lascia nel corridoio ed entra in una stanza. Cogliendo l’attimo, Gabriel si avvicina furtivamente. Si guarda intorno, assicurandosi di non essere visto. Poi esamina i flaconi e gli utensili sul vassoio. Tra questi, identifica una fiala di morfina, la prende rapidamente e la nasconde sotto la giacca con movimenti studiati.
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Subito dopo, entra nella stanza di Andrés, dove Damián è seduto accanto al letto del figlio, visibilmente esausto. “Zio,” dice Gabriel con voce suadente, “sono venuto a darti il cambio. Devi riposare un po’. Sono troppe ore qui.” Damián nega con la testa: “Non importa, preferisco restare. Sto aspettando che si muova di nuovo, che si svegli, ma non ci sono cambiamenti.” Gabriel finge comprensione: “Bisogna avere pazienza. I medici credono che si riprenderà. Il dottor Herrera ce l’ha detto, ci sono speranze. Marta ce l’ha raccontato a Pelayo e a me. Pensa a questo. È la migliore notizia della giornata.” Damián sospira, rassegnato: “Va bene, andrò per un po’, cenerò e poi tornerò.” Gabriel insiste con voce persuasiva: “Per favore, zio, non sappiamo quanto tempo dovremo aspettare. Vai a casa. Ti farà bene riposare nel tuo letto. Resterò io. Glielo devo a mio cugino. Non sai quanto mi sento in colpa per essere uscito da tutto questo illeso.” Damián lo guarda con empatia: “Non devi sentirti così. L’unica cosa che possiamo fare ora è aspettare.” Gabriel annuisce con un sorriso forzato: “Vai tranquillo, zio. Se succederà qualsiasi cosa, ti chiamerò subito.”
Solo con Andrés, Gabriel si avvicina lentamente al letto. Osserva il corpo immobile del cugino ed estrae la siringa che teneva nascosta nella giacca. Con freddezza la riempie di morfina, mentre il suo respiro si fa più affannoso. Nei suoi occhi non c’è colpa né rimorso, solo un’espressione di odio e disperazione.
Ma proprio in quel momento, María arriva all’ospedale accompagnata da Emiliano, il suo autista. Cerca con urgenza la stanza di Andrés. Trovata, chiede a Emiliano di andare a prendere qualcosa da mangiare alla caffetteria, fingendo di avere fame. “Tranquillo, voglio solo un panino,” dice con calma per farlo allontanare. Quando l’autista si allontana, María si avvicina lentamente alla porta della stanza di Andrés, ignara che all’interno Gabriel sta per commettere un atto imperdonabile.

Riuscirà Gabriel a completare il suo piano prima che María entri nella stanza? María si accorgerà dello strano comportamento di Gabriel in ospedale? Quali conseguenze porterà questo nuovo tentativo di Gabriel di nascondere il suo segreto? Lasciateci nei commenti cosa credete che succederà. Siamo ansiosi di leggervi. Grazie per averci accompagnato in questa anticipazione esclusiva di “Sueños de Libertad”. Vi aspettiamo per un nuovo speciale aggiornamento. Alla prossima!