GABRIEL DEMUESTRA CHE NON HA LIMITI PER RAGGIUNGERE IL POTERE IN SUEÑOS DE LIBERTAD

Una Trama di Inganni e Ambizioni Senza Scrupoli: Gabriel svela il suo gioco maestro per il dominio totale.

Cari appassionati di intrighi e drammi avvincenti, benvenuti a un nuovo, esclusivo sguardo dietro le quinte di “Sueños de Libertad”. Le sabbie del potere stanno vorticando con una forza inaudita, e al centro di questa tempesta si erge la figura enigmatica di Gabriel, un uomo la cui determinazione nel distruggere Damián sembra non conoscere limiti né pietà. Al suo fianco, eppure guidata da una propria, inestinguibile brama di dominio, si muove María, sedotta dall’illusione di un futuro scintillante accanto ad Andrés e dall’idea seducente di regnare da un trono inattaccabile, un vero impero costruito su Brosar. Ma ciò che inizia come un’astuta manovra di affari si sta rapidamente trasformando in una ragnatela mortale di manipolazioni, tradimenti e inganni, dove ogni sorriso nasconde una minaccia e ogni silenzio è carico di intenzioni oscure.

L’ultimo capitolo del nostro racconto ci trasporta nella residenza della famiglia Reina, un luogo che solitamente emana un’aura di opulenza e stabilità, ma che ora vibra di una tensione quasi palpabile. Damián fa il suo ingresso, accompagnato da María, e l’atmosfera si fa subito gelida. Nella sala, ad attenderli, siede Gabriel. La sua apparente calma è una maschera sottile, che non inganna nessuno. Sguardi incrociati che tagliano l’aria, sorrisi forzati che tradiscono nervosismo, silenzi prolungati che pesano come macigni: ogni elemento è intriso di un significato nascosto, un presagio delle battaglie che verranno.


Damián e María, mantenendo un contegno studiato, si avvicinano, cercando di preservare le apparenze di una normalità ormai perduta. Gabriel, con un finto interesse che stride con la freddezza dei suoi occhi, chiede della salute di Andrés. Damián, con un’espressione di seria rassegnazione, risponde: “Bene o male, tutto rimane uguale.” Gabriel annuisce lentamente, un’ombra di dolore nei suoi modi, ma che suona più come un calcolo. “A volte ci sono persone che passano molto tempo in coma e poi, all’improvviso, si risvegliano come se nulla fosse accaduto. Speriamo sia il caso di Andrés. Io, da parte mia, prego per questo, anche se ogni giorno, tornando dall’ospedale, mi diventa più difficile vedere speranza.” Le parole di Gabriel colpiscono María. Con gli occhi bassi, visibilmente commossa, mormora: “Se potessi, mi scambierei con lui.” Il peso del silenzio cala nuovamente sulla stanza, interrotto solo dal respiro affannoso della tensione.

Damián, maestro nel deviare le conversazioni verso territori più gestibili, cambia argomento, rivolgendosi a Gabriel per informarsi sulle sue ferite. Gabriel risponde con un’indifferenza che maschera un dolore più profondo, sia fisico che emotivo: “Bene, non mi posso lamentare. Tutto evolve come deve.” Damián, implacabile, prosegue con un interrogatorio metodico, quasi a voler verificare ogni singolo aspetto della situazione. “Hai già inviato tutte le carte all’assicurazione?” Gabriel conferma: “Sì. Dicono che risponderanno tra qualche giorno.”

Ma Damián non è un uomo che si accontenta di risposte superficiali. “E per quanto riguarda Macina, hai già fissato un appuntamento con loro?” Gabriel, con un’aria studiata di esitazione, replica: “No, ancora no. L’ho visto convinto, zio. Ho preferito aspettare la tua opinione prima di avanzare.” Damián lo osserva con cautela, tentando di decifrare le vere intenzioni dietro questa apparente dipendenza dal suo parere. “Tu continui a pensare che non siano una cattiva opzione.” Gabriel si stringe nelle spalle, una mossa che potrebbe significare incertezza o una sapiente strategia. “Non lo so. Quello che credo è che, in caso di dover vendere, la cosa migliore sarebbe aprirci al mercato internazionale, come abbiamo fatto con le basi americane. Lì sembra esserci il futuro.”


Gabriel, percependo l’effetto che le sue parole stanno avendo su Damián, insiste con un’arte della persuasione affinata da anni di negoziazioni. “Ho fatto qualche ricerca tramite un vecchio cliente. Assicurano che Macina è un’azienda solida. Quest’ultimo anno hanno aperto tre nuovi negozi e sia i loro clienti che i loro fornitori sono molto soddisfatti.” Damián, la prudenza è il suo tratto distintivo, conclude con una nota di saggezza cautelativa: “Comunque, non dobbiamo precipitarci. Continuiamo a indagare. Assicuriamoci dei fatti prima di prendere una decisione.” Con queste parole, Damián si ritira, lasciando María e Gabriel soli nella sala.

Il volto di María si trasforma. La maschera della figlia devota e della donna innamorata si incrina, rivelando un guizzo di sospetto e un’ironia tagliente. “A cosa stai giocando, Gabriel? Perché stai spingendo quell’azienda negli occhi di mio suocero? E che ne è di Brosar?” Gabriel risponde con un sorriso sprezzante, un lampo di potere che attraversa il suo sguardo. “Cara, occupati delle tue faccende. È già abbastanza miracoloso che tu abbia recuperato la mobilità.”

María, profondamente offesa ma non intimidita, lo affronta senza esitazione. “Senti, non fare il buffone. Siamo in questo insieme e ora più che mai, quindi sarà meglio che tu inizi a raccontarmi tutte le tue mosse.” Gabriel si alza, si muove con una lentezza studiata verso la porta e la chiude a chiave. Poi torna al suo posto, fissa María intensamente e dice a bassa voce: “Quello che è chiaro è che sia i Reina che i Merino avrebbero rifiutato un’offerta diretta da Brosard, proprio come hanno fatto con la proposta di Floral.” María lo osserva attentamente, cercando di cogliere il vero significato delle sue parole. “Allora, darai le spalle ai francesi?”


Gabriel scuote la testa. “No, non sono un uomo che rompe la sua parola.” “E cosa pensi di fare allora?”, domanda lei, l’inquietudine che le serra la gola. Gabriel risponde con una calma disarmante, come se stesse narrando un fatto già scritto nel destino: “Brosard è dietro Macina.” María lo interrompe, sorpresa: “Cosa vuoi dire? Che Macina è un’azienda di proprietà di Brosart?” Gabriel la guarda con un sorriso quasi impercettibile, un segreto celato nell’ombra. “No, ovviamente no. Non potremmo permetterci che Damián indagasse e scoprisse tutto il gioco. Quello sarebbe la nostra fine.” “Allora dove sta la trappola?”, insiste María, la sua curiosità che si trasforma in una fame insaziabile di sapere.

Gabriel svela il suo piano con una precisione chirurgica, come se lo avesse orchestrato per mesi, o forse anni. “Quando Profumerie Reina venderà tutte le sue azioni a Macina, Macina le rivenderà direttamente a Brosard. Quel patto è già chiuso. E quando Brosard avrà il 51% delle azioni, né i Reina né i Merino potranno fare nulla. Saremo noi al comando.” María, stupefatta dalla portata della mossa, esclama: “Caspita, una mossa maestra.” Gabriel sorride, soddisfatto del suo trionfo imminente. “Sì che lo è. Purché il governatore non trovi un nuovo investitore. Certo.” “O che l’assicurazione non ci paghi prima”, aggiunge con un tono ironico che non sfugge a María.

María, che ora comincia a comprendere la vastità e l’audacia del piano, risponde con la sua tipica determinazione: “Allora sai cosa devi fare. Convince tuo caro zio che arrivino a un accordo il prima possibile. Ti ricordo che io ho un accordo anche con Brosart.” Gabriel la guarda con una punta di scherno divertito. “Lo so. Non smetti di ricordarmelo ogni volta che puoi.” María sorride sarcasticamente e si alza lentamente, un’ombra di potere che si riflette nei suoi occhi. “Te ne rendi conto, vero? Tornerò a camminare del tutto. Mi riprenderò completamente. E chissà, forse finirò per lottare per questa azienda insieme a mio marito. Noi due, lassù, ai vertici.”


Gabriel la osserva in silenzio, senza rispondere. Sul suo volto si mescolano ammirazione e una sottile minaccia. Sa che María è ambiziosa, e la sua completa ripresa potrebbe diventare un problema se decidesse di tradirlo. Ma sa anche di aver bisogno del suo appoggio, almeno per ora. I fili del potere, del denaro e dell’ambizione si intrecciano pericolosamente, creando una rete invisibile ma letale. E sia Gabriel che María sembrano disposti a spingersi fino al limite, a qualsiasi costo.

Riuscirà Gabriel a ingannare Damián e a conquistare il controllo dell’azienda? Quale ruolo giocherà ora María, con la sua ritrovata mobilità e un’ambizione che sembra superare ogni limite? Potrebbe Andrés risvegliarsi e scoprire l’intera cospirazione prima che sia troppo tardi? Fino a dove si spingerà Gabriel per realizzare il suo piano e eliminare chiunque si frapponga sul suo cammino?

Lasciateci nei commenti le vostre teorie e le vostre previsioni. Siamo ansiosi di leggere i vostri pensieri. Grazie per averci accompagnato in questo esclusivo anticipo di “Sueños de Libertad”. Vi aspettiamo a un nuovo, speciale appuntamento. Alla prossima avventura!