EL VIAJE DE GABRIEL A PARIGI CAMBIERÀ PER SEMPRE IL DESTINO DI TUTTI IN “SOGNI DI LIBERTÀ”
Un’ondata di tensione travolge la famiglia Reina mentre un viaggio cruciale promette di riscrivere il futuro.
Cari amici, benvenuti in questo aggiornamento esclusivo da “Sogni di Libertà”, dove gli eventi si fanno incandescenti e le tensioni familiari raggiungono un punto di rottura inesorabile. Il patriarca Gabriel si appresta a intraprendere un audace viaggio a Parigi, con l’apparente missione di recuperare la fabbrica e svelare la verità dietro il tradimento di Brosar. Nel frattempo, Damián, consumato da un’ira implacabile e da un profondo senso di colpa, fatica a metabolizzare gli eventi recenti, incapace di perdonare coloro che ritiene responsabili della sua rovina.
La puntata si apre in un’atmosfera carica di ansia all’interno di un ospedale, dove Andrés, ancora convalescente, riceve la visita dei cugini Luis e Joaquín. Entrano nella stanza con volti preoccupati, ma con la speranza di trovarlo in miglioramento. Luis, avvicinandosi al letto con affetto, chiede: “Come stai? Ti senti meglio?” Andrés, visibilmente indebolito ma con un rinnovato vigore, risponde con un leggero sorriso: “Sì, mi sento molto meglio. Grazie.”
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Luis, osservando la stanza, chiede con curiosità: “Sei solo? Non c’è nessuno ad accompagnarti?” Andrés risponde con serenità: “Maria è stata con me tutto il tempo, ma è scesa un attimo a prendere un infuso.” Joaquín interviene, un misto di sollievo e preoccupazione nella voce: “Ci hai dato un bello spavento, cugino. Siamo venuti a trovarti l’altro giorno, ma stavi ancora molto male.”
Sentendo le loro parole, Andrés risponde con voce ferma: “Per fortuna, i medici mi hanno detto che mi riprenderò. Non posso dire lo stesso del povero Benítez. Tasio ci ha già raccontato tutto quello che è successo con Brosar a Marta e a me. Voi come state?”
Luis sospira prima di rispondere, il peso della situazione evidente: “Ci stiamo provando a farcene una ragione. Tutto questo è stato un colpo molto duro.” Andrés abbassa lo sguardo, pensieroso, e aggiunge: “Io ancora non riesco a crederci. Alla fine hanno ottenuto quello che volevano.”

Joaquín, con il volto teso, replica: “Sì, non si può essere più infami. Hanno rovinato un’azienda per comprarci. Sapevano perfettamente che con loro non avremmo voluto firmare alcun contratto, tanto meno dopo quello che hanno fatto con il profumo di Cobeaga.”
In quel preciso istante, Damián appare sulla soglia della stanza. Rimane per alcuni secondi in silenzio, ascoltando la conversazione senza essere visto. Il suo volto riflette un turbine di rabbia, impotenza e profonda delusione.
Andrés, ignaro della sua presenza, continua: “Sarà il destino. Dopo la morte di Jesús, è come se si fosse avverato il suo desiderio che la fabbrica finisse nelle mani dei francesi.”

Damián fa un passo avanti, interrompendoli bruscamente: “Vi sembra bello quello che state facendo? Andrés è malato e voi venite a parlargli di disgrazie. Non avete altri argomenti?”
Andrés, sorpreso, cerca di calmarlo: “Padre, per favore.” Ma Damián, accecato dall’ira, insiste: “Loro hanno molta colpa in quello che sta succedendo. Andrés, se mi aveste ascoltato e aveste votato contro quella vendita, nulla di tutto questo sarebbe accaduto.” Luis tenta di intervenire, ma Damián continua ad alzare la voce: “E chi vi ha detto di venire a raccontargli questo?” Andrés, visibilmente a disagio, risponde: “Non sono stati loro, padre.”
Damián, ancora più alterato, chiede: “E chi è stato allora?” “Tasìo,” risponde Andrés, cercando di placarlo ulteriormente: “Padre, lascia stare. Non importa.” Ma Damián non cede: “Non importa. Quella fabbrica l’abbiamo costruita vostro padre ed io con le nostre mani e ce l’hanno strappata con un bel gioco di astuzia. E voi e i miei figli siete stati complici senza nemmeno accorgervene. Non immaginate la vergogna e la rabbia che provo.” Un pesante silenzio cala nella stanza. Andrés lo guarda con tristezza e risponde: “Padre, non tutto è perduto.”
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Damián, con il volto indurito, replica: “Sì, lo è, figlio. È perduto. L’unica cosa buona è che tu ti sei ripreso. Quella è l’unica cosa che mi rimane in mezzo a tanta disgrazia.” Andrés tenta di sorridere: “Recupereremo quello che è nostro, te lo prometto.” Damián abbassa lo sguardo, gli occhi velati di impotenza, e dice a bassa voce: “Dio ti ascolti, figlio.” Dopodiché, si ritira dal luogo, lasciandosi alle spalle un silenzio che parla più di mille parole. La rabbia lo divora mentre cammina lungo il corridoio dell’ospedale.
Ore più tardi, cala la notte nella casa della famiglia Reina. Gabriel ha già preparato la sua valigia per il viaggio. Prima di partire, si dirige nello studio dove lo attende Begoña. Lei entra subito dopo di lui e lo saluta con un sorriso dolce: “Ciao, tesoro. Come stai?” Gabriel si volta sorpreso, ma con tenerezza: “Ciao, sono passato nella tua stanza prima di partire, ma non c’eri.” Begoña risponde con calma: “Stavo facendo un giro in giardino. Avevo bisogno di schiarirmi un po’ le idee. Sai, Luz mi ha detto che posso fare una vita normale.” Gabriel sorride sollevato: “Davvero, questa è una grande notizia.”
Si avvicinano e si baciano dolcemente. Dopo il bacio, Gabriel continua: “Scusa se non ti ho detto nulla prima del mio viaggio. Tra la preparazione della documentazione e le telefonate, il tempo è volato.” Begoña gli accarezza il viso e dice con malinconia: “Non preoccuparti, mi mancherai molto.” Gabriel annuisce: “Anche tu. In altre circostanze mi sarebbe piaciuto che mi accompagnassi, ma…” lei lo interrompe con un sorriso rassegnato: “Beh, mi consola sapere che lo fai per una giusta causa.” Gabriel sospira: “Ho rivisto le proposte e non sarà facile, ma almeno sapremo a cosa attenerci. E tu, per favore, non fare pazzie mentre sarò via.” Begoña ride dolcemente: “Che pazzie può fare una donna incinta?”

Gabriel sorride: “Non lo so. Lavorare troppo, sollevare pesi, preoccuparti eccessivamente.” Lei risponde con tenerezza: “Stai tranquillo. Ho tanta voglia che questa gravidanza giunga a buon fine quanto te.” In quel momento, Damián e María entrano nello studio. Gabriel si volta verso di loro e chiede: “Come sta Andrés?” Damián risponde con voce grave: “Sta molto meglio. Ora sa tutto quello che è successo con Brosard. Ti aspetta un compito difficile, ma confido pienamente in te.” Gabriel annuisce: “Farò tutto il possibile per dimostrare che Masina ha agito in malafede nella compravendita della fabbrica, ma non posso promettere nulla.”
María interviene con tono prudente: “Forse non è una buona idea affrontare direttamente i francesi, Gabriel. Potremmo perdere più di quanto immaginiamo.” Gabriel risponde con serenità e fermezza: “Non preoccuparti. Gli avvocati parlano tutti la stessa lingua.” Poi, guardando María, chiede: “Lascerai solo Andrés stasera?” Lei risponde con una certa preoccupazione: “Ora che è fuori pericolo, se ne occuperanno le infermiere. Ho bisogno di riposare un po’.” Gabriel annuisce: “Certo, capisco. E quando pensi che potrai tornare in ospedale?” María sospira: “Non lo so. Suppongo quando starà un po’ meglio. L’unica cosa che desidero è che mio marito si riprenda presto e possiamo tornare a casa perché tutto torni come prima, o almeno quasi tutto.” Gabriel sorride calorosamente: “Lo spero, María. Ti chiamerò quando potrò.” In quel momento, prende il cappotto e, accompagnato da Begoña, esce di casa dirigendosi verso il suo viaggio, mentre Damián osserva da lontano con il volto carico di preoccupazione. La notte cade lentamente su tutti, lasciando la sensazione che nulla tornerà più come prima.
Cosa farà davvero Gabriel a Parigi? Riuscirà Damián a controllare la sua ira o finirà per provocare una rottura definitiva con i suoi figli? Andrés tornerà a occupare il suo posto in azienda una volta recuperato? Quali segreti potrebbero emergere durante il viaggio di Gabriel? Lasciateci nei commenti cosa credete che accadrà. Siamo entusiasti di leggervi. Grazie per averci accompagnato in questo aggiornamento esclusivo di “Sogni di Libertà”. Vi aspettiamo in un nuovo speciale. Alla prossima. Yeah.