Chema scombussola Carmen… il suo ex fidanzato è in colonia! – Sueños de Libertad
Un incontro inaspettato getta Carmen nel tumulto emotivo, mentre un fantasma del passato riemerge nella colonia. L’intrepido Chema si trova al centro di questa tempesta sentimentale, provocando un turbinio di ricordi e preoccupazioni.
La tranquilla routine della colonia, solitamente scandita da ritmi prevedibili e da una certa monotonia, è stata improvvisamente scossa da una rivelazione che ha lasciato Carmen senza fiato. L’artefice di questo sconvolgimento? Il suo stesso fratello, Chema, l’uomo che spesso agisce come un agente del destino, portando alla luce verità celate e riattivando dinamiche sopite. La sua ultima azione, un’inaspettata notizia riguardo all’apparizione di un volto familiare e potentemente significativo, ha gettato Carmen in uno stato di agitazione palpabile.
“Sai chi ho appena incontrato, Carmen?” Le parole di Chema, cariche di un’eccitazione quasi infantile, risuonano con un’eco del tutto particolare. La domanda, apparentemente innocua, porta con sé il peso di un passato che Carmen aveva forse cercato di seppellire sotto strati di tempo e rassegnazione. La sua risposta, un interrogativo incerto, rivela una leggera apprensione: “Chi?”

Ma la verità, una volta scagliata, è inarrestabile. “David,” annuncia Chema, con un sorriso che tradisce la consapevolezza dell’impatto che queste due sillabe avrebbero avuto sulla sorella. “David. Tuo David, donna.”
La reazione di Carmen è immediata, un misto di incredulità e un pizzico di nostalgia malcelata. “E quale David hai tu?” la sua voce è leggermente tremante, quasi a voler minimizzare l’importanza di un nome che, in realtà, racchiude un capitolo intero della sua vita.
Chema, tuttavia, non è un uomo che lascia spazio all’ambiguità quando si tratta di disvelare le trame dell’esistenza. “David Gamero,” chiarisce con sicurezza, anche se Carmen non ricorda immediatamente il cognome. “Ma sì, il David di cui parla Trin in tutto il lavoro. Dobbiamo sapere di chi state parlando.”

E qui, il velo viene sollevato completamente, dipingendo un quadro vivido di un amore giovanile che aveva infiammato i cuori. “Il primo amore di mia sorella,” dichiara Chema, sottolineando l’intensità di un legame che sembrava destinato a durare per sempre. “Se solo si amassero quanto si amavano. E te lo dico di prima mano perché mia madre mi mandava di sentinella con loro e non vedevo le effusioni che si scambiavano lì sulla riva del Guadalquivir.”
Carmen, con gli occhi persi nei ricordi, conferma con un accenno di emozione: “È vero, Carmen. Sì, è vero. Era più bello e più buono. E sì, sì, siamo usciti un po’. Siamo usciti un po’.” La sua voce assume un tono di malinconica accettazione, mentre Chema completa il quadro con una nota di rimpianto. “E sono sicuro che se i suoi genitori non fossero andati in Galizia, questi due avrebbero finito per andare all’altare.”
Un sussulto attraversa Carmen. “Uy, uy, uy, Carmen, questo non me l’avevi raccontato.” La sua espressione tradisce una leggera sorpresa, ma anche una certa ritrosia a rievocare quel passato ormai lontano.

“Beh, figlia, cosa vuoi che ti dica, perché io cosa ne so, perché era un amore di gioventù, una cosa da bambini,” risponde Carmen, cercando di sdrammatizzare. Ma Chema non si lascia sfuggire l’occasione di sottolineare la profondità di quel sentimento. “Si amavano alla follia. Insomma, mia sorella quando David è partito per il paese è stata a piangere per una settimana almeno.”
La scena che si delinea è quella di un amore puro e intenso, spezzato dalle circostanze e dalla distanza. “Oh, povera piccolina. E non vi mandavate lettere o niente?” chiede Chema, con un sincero interesse per le vicende sentimentali della sorella.
“Beh, sì, all’inizio sì, ma poi è passata molta acqua sotto i ponti,” ammette Carmen, con una saggezza acquisita con il tempo. Ma l’interesse di Chema è ancora acceso, e un’altra domanda gli balena in testa, questa volta incentrata sulla figura maschile in questione. “È ancora bello come sempre?”

La risposta di Carmen è quasi immediata, un’ammissione che rivela un occhio ancora attento al fascino maschile, anche se ormai appartenente a un passato remoto. “Sì, sì, è ancora bello come sempre.”
Ma la vera rivelazione è ancora dietro l’angolo, il motivo per cui Chema è così ansioso di condividere questa notizia. “E dove l’hai visto?” chiede Carmen, percependo che la presenza di David nella colonia non è una coincidenza banale.
La risposta di Chema è concisa e diretta, ma il suo significato è esplosivo: “Lì fuori, nel cortile.”

“Come?” Carmen è visibilmente sconvolta.
“In porta alla cantina.”
L’impatto è devastante. La presenza di David, il suo primo amore, all’interno della colonia è un evento di proporzioni emotive immense. “Cosa dici? E cosa ci fa qui?” La sua voce è un misto di stupore e crescente preoccupazione.

“Beh, guarda, tra i pochi che lavorano nella colonia, è uno degli muratori venuti a sistemare la sala caldaie,” spiega Chema, descrivendo la sua presenza in termini pratici e lavorativi, ma sapendo bene che per Carmen, la realtà è tutt’altro che semplice.
La consapevolezza che Carmen dovrà affrontare questo fantasma del passato è palpabile. Chema, con la sua consueta franchezza, le lancia un avvertimento: “Carmen, che lo vedrai.”
Carmen, nonostante il turbinio interiore, cerca di mantenere un certo contegno, un tentativo di auto-conservazione di fronte a un incontro potenzialmente destabilizzante. “Beh, vediamo, magari non si ricorda nemmeno di me o niente. Dai.”

Ma Chema, con la sua perspicacia, sa che i sentimenti profondi non svaniscono così facilmente. “Sì, sì che si ricorda. La prima cosa che mi ha chiesto è stata di te.”
Questa frase è la goccia che fa traboccare il vaso, confermando i timori e le speranze di Carmen. La sua reazione è un misto di sorpresa e un’ondata di emozioni contrastanti. “Beh, questo è quanto, Carmen. Dai, tu vai in camera che ti fa bene riposare un po’. Dai, tu che sei malata, vero? Ti fa male la testa. Dai, vai, che me ne occupo io di questo e organizzo io le cose. Qui non c’è nemmeno lavoro.” Chema, con un gesto protettivo e un po’ evasivo, cerca di gestire la situazione, concedendo a Carmen il tempo e lo spazio per elaborare questa inaspettata svolta.
“Dai, addio.” Carmen, con un filo di voce e un groppo in gola, si congeda dal fratello.

“Beh, grazie, Carmen. Addio, Chema. Addio.”
La conversazione si chiude con un’ultima, cruciale domanda che Carmen pone a Chema, rivelando la sua ansia riguardo a ciò che potrebbe essere stato detto: “E cosa mi hai detto tu di me?”
“Niente, è che non ho avuto tempo. Ha dovuto tornare al lavoro. Ma beh, parlerete voi due faccia a faccia, no?” Chema, pur tentando di rassicurare, lascia aperte le porte a un futuro incerto.

La chiusa di Chema, “Che emozione, sorellina. Bugia,” è un’autentica perla di ironia e affetto fraterno. Sottolinea l’entusiasmo che, nonostante la potenziale commozione di Carmen, traspare nella sua natura solare e nel suo desiderio di vedere la sorella ritrovare un pezzo del suo passato. La sua affermazione di bugia, ovviamente, è un modo per nascondere la sua reale eccitazione nel vedere che le cose si stanno sviluppando in modo così “interessante” per Carmen.
La musica che segue, intensa e carica di suspense, accompagna la riflessione di Carmen. Questo incontro inatteso con David, orchestrato in modo così diretto da Chema, non è solo un tuffo nel passato, ma una potenziale scossa che potrebbe alterare il presente e il futuro di Carmen all’interno della colonia. Le conseguenze di questo ritorno sono ancora da scoprire, ma una cosa è certa: la placida superficie della sua vita è stata increspata, e l’onda emotiva è solo all’inizio. La colonia, che sembrava un luogo di confino e routine, si è improvvisamente trasformata in un palcoscenico per un dramma sentimentale dai contorni ancora incerti.