AVANT-PREMIÈRE DI “SUEÑOS DE LIBERTAD”: MARTEDÌ 14 OTTOBRE SU ANTENA 3, CAPITOLO 417 – ANDRÉS IN SERIO PERICOLO!
Madrid – L’aria a Villa Reina è carica di tensione e presagi oscuri. Il prossimo episodio di “Sueños de Libertad”, in onda martedì 14 ottobre su Antena 3, promette di scuotere le fondamenta della famiglia, portando Andrés al centro di un pericolo imminente e inimmaginabile. Il capitolo 417 ci immerge in un vortice di inganni, preoccupazioni crescenti e un terrore che minaccia di inghiottire tutto ciò che i protagonisti hanno costruito.
La narrazione riprende tra le mura domestiche, dove María, nonostante le sue condizioni precarie, continua a implorare Andrés di non recarsi alla fabbrica. Un barlume di speranza e incredulità illumina gli occhi di Andrés quando María riesce a sollevarsi in piedi. “María, da quando puoi alzarti?”, le chiede, sorpreso. Ma la fragilità della sua ripresa viene subito svelata da un pianto disperato: “No, no posso. Davvero, non posso.”
L’amarezza e la delusione si dipingono sul volto di Andrés. “L’hai fatto di nuovo”, la accusa, il tono tagliente. María, tuttavia, insiste che è stato un impeto, un gesto impulsivo dettato dalla vista di lui in procinto di andarsene. Ma Andrés, ferito e incredulo, si allontana, incapace di accettare l’ennesimo inganno. Le suppliche piene di angoscia di María rimangono inascoltate mentre lui scompare, lasciandola nel suo disperato sconforto.

Ore più tardi, Gabriel e Begoña giungono a Villa Reina. L’angoscia di María è palpabile quando chiede notizie di Andrés. “L’abbiamo appena incrociato. Andava molto veloce in macchina. Vi ha detto qualcosa?”, chiede Begoña, intuendo che qualcosa non va. Gabriel, confuso, risponde negativamente: “No, non ha avuto tempo.” María si copre il volto, le lacrime le rigano le guance.
“Stai bene?”, chiede Begoña, con voce dolce ma preoccupata. “No, non sto bene”, sussurra María. È Tasio ad aver chiamato, estremamente preoccupato. Un grave problema alla sala caldaie della fabbrica ha richiesto l’intervento di Andrés. La conferma di María che Andrés si sia diretto lì, lascia Gabriel interdetto: “E Andrés è andato là?”. La paura negli occhi di María è una profezia terribile: “Temo che sia in pericolo.”
Begoña cerca di rassicurarla, suggerendo un controllo di routine, un evento piuttosto comune. Gabriel concorda, invitando María a non preoccuparsi eccessivamente. Ma María, con uno sguardo intenso, replica: “A quest’ora la fabbrica è piena di gente. Se succedesse qualcosa, sarebbe una disgrazia.” Begoña, confusa, chiede cosa intenda, percependo che c’è qualcosa di più. “Non lo so”, ammette Gabriel, cercando ancora di placare gli animi, “ma tranquilla, Andrés sa cosa fare.”

“No,” insiste María, la voce rotta dall’emozione, “Tasio ha chiamato molto nervoso. Ha ordinato di evacuare la fabbrica perché era molto pericoloso. Per favore, chiamate là.” L’idea di un semplice controllo di routine svanisce completamente. Begoña promette di chiamare, invitando María a calmarsi. Gabriel, visibilmente infastidito, fa cenno a María di smettere di creare scompiglio. Di fronte all’assenza di risposta dalla fabbrica, María implora Begoña di riprovare. “Tranquilla,” dice Begoña, “non deve significare nulla.”
Ma il peso della preoccupazione è troppo per María. “Mio Dio, se Andrés è in pericolo, perderò l’unica cosa che mi rimane in questa vita,” esclama tra le lacrime. Gabriel tenta di calmarla, ricordandole che la fabbrica è in buone mani. Eppure, nessuna linea telefonica della fabbrica risponde, nemmeno quella del dispensario medico, dove Luz dovrebbe essere rintracciabile. “Nemmeno Luz risponde,” dichiara Begoña, il suo tono ora segnato da una crescente inquietudine. “Inizio a spaventarmi. Vado là.”
Gabriel si oppone: “Dove vai? Come dove vado? A controllare cosa succede in fabbrica. Voglio verificare che tutto sia a posto,” risponde Begoña, la determinazione negli occhi. Gabriel, nervosamente, la mette in guardia: “Ma non puoi metterti in pericolo.” Begoña, stizzita, ribatte: “Che pericolo? Non hai detto che non stava succedendo niente di grave?” “Sì, certo, non sta succedendo niente,” concorda Gabriel, “ma tu non ne sai nulla di caldaie.” “No, non so nulla di caldaie, ma sono un’infermiera,” dichiara Begoña con fermezza. “Se sta succedendo qualcosa, posso aiutare.”

María si aggrappa a Begoña: “Begoña, per favore, vai e portami Andrés.” “Tranquilla, María,” risponde Begoña, ancora cercando di mantenere la calma. “Per il momento sono solo speculazioni.” “No, non sono speculazioni. Ho un presentimento,” grida María. Gabriel cerca ancora di intervenire: “María, devi calmarti, sei troppo nervosa.” Ma lei lo interrompe: “E se fosse successo qualcosa di grave?”
Begoña, cercando di ripristinare un minimo di ordine, decide di andare alla fabbrica e chiede a Gabriel se vuole accompagnarla. “Certo, non ti lascerò sola,” risponde lui. “Inoltre, ora devi prenderti cura di te.” Prima di partire, Gabriel si avvicina a María e le sussurra: “Devi stare tranquilla.” Ma María lo guarda con un freddo distacco e lo avverte: “Ti giuro che se succede qualcosa ad Andrés…” I loro sguardi si incrociano, congelandosi in un silenzio carico di comprensione: se qualcosa dovesse accadere, il loro intero piano andrebbe in fumo.
Nel frattempo, nella fabbrica, nella zona delle caldaie, i lavoratori esaminano gli indicatori, ma non riscontrano anomalie nella pressione. Tasio appare, la sua voce urla: “Tutti fuori di qui! Come devo dirlo?” Si avvicina a Benítez: “Allora, Benítez, qualcosa di nuovo?” “Tutto continua come prima,” risponde lui. In quel momento, appare Andrés: “Che succede, Tacio?” “Non abbiamo niente di chiaro,” replica Tacio. “I termometri continuano a salire, la pressione non scende e gli indicatori non segnano nulla.”

Andrés interroga Benítez: “Tu come la vedi? È molto strano. Qui dovrebbe esserci un eccesso di pressione. La cassa è calda e la valvola non segna nulla.” La tensione aumenta di secondo in secondo. Andrés, allarmato, dichiara: “Potrebbe essere un problema maggiore. Gli indicatori segnano normale, ma la caldaia sta accumulando pressione e temperatura.” Tacio esige una spiegazione: “Non sono un ingegnere, ma ho bisogno di sapere a quali rischi andiamo incontro.” Benítez interviene, la gravità delle sue parole pesa nell’aria: “Se la pressione continua a salire senza che sappiamo perché, potrebbe esserci un’esplosione.” Tacio rimane paralizzato, ascoltando quelle parole.
Ore dopo, Begoña e Gabriel arrivano alla fabbrica. Begoña entra correndo, mentre Gabriel la segue chiamandola. “Aspetta! Che succede?”, le chiede lui, bloccandola. “Una cosa è venire a sapere cosa succede. E un’altra molto diversa è entrare lì dentro,” risponde Begoña, il suo tono freddo. “Per questo siamo venuti,” ribatte lei. Gabriel, infastidito, la rimprovera: “Pensavo che avessi più cervello. Lì dentro non faremo altro che intralciare.”
“E se María avesse ragione?”, replica Begoña. Gabriel, con un tono ironico, chiede: “Da quando ti preoccupano le intuizioni di María?” Begoña, alzando la voce, risponde: “No. Se Andrés ha chiesto di evacuare il salone, è perché sta succedendo qualcosa di più di un semplice presentimento.” Gabriel insiste: “Andrés lo avrà detto per precauzione. Io vedo che qui è tutto come sempre.”

Improvvisamente, dalla zona delle caldaie escono due uomini, tossendo e coperti di fumo. “Come sempre,” osserva Begoña, allarmata. “Dobbiamo trovare Andrés.” Gabriel la trattiene: “Begoña, ascoltami, Andrés. In qualsiasi momento avrà tutto sotto controllo. È questione di tempo.” “È questo che mi preoccupa,” risponde lei, “che forse sia già troppo tardi.” Begoña cerca di entrare, ma Gabriel la trattiene con forza per il braccio.
All’interno della sala caldaie, Andrés ordina a Tacio: “Per favore, evacua la fabbrica.” Benítez insiste nel restare con lui. “Mi avete appena detto che sta per esplodere e pensate di restare?” chiede Tacio, allarmato. Andrés risponde con fermezza: “Benítez è sicuro. Questo sta per diventare molto interessante.” L’uomo annuisce. “Tacio, fai quello che ti chiedo,” ripete Andrés. Tacio si rifiuta. “Ma andiamo, Andrés. Non ne discutiamo,” lo interrompe Andrés. “Voglio tutti fuori dall’edificio.” “È chiaro. È chiaro,” risponde Tacio. “Ma se non trovate il guasto in un minuto, correte fuori. Il materiale si può sostituire. Voi no. Lo risolverò,” dice Andrés. “Se peggiora, ce ne andremo. Fidati di me.” Tacio annuisce e si ritira per evacuare la fabbrica. Di momento in momento, il fumo inizia a fuoriuscire dalle caldaie.
Fuori dall’edificio, Gabriel urla: “Begoña, cosa pensi di fare là dentro? Dire ad Andrés di uscire perché tua moglie ha un presentimento.” Begoña lo affronta: “Gabriel, per favore, si vede dalla tua faccia che sei preoccupato. Smettila di fingere.” Lui si scusa: “Sono preoccupato, ma per te.” In quel momento, Tacio esce urlando: “Attenzione, tutti! Evacuate l’edificio adesso. Lasciate tutto e uscite. Non voglio vedere nessuno qui.”

Begoña corre verso di lui: “Cosa sta succedendo?” Tacio, nervoso, risponde: “Non posso dirti molto, ma l’importante è evacuare la zona.” “Andrés è dentro,” grida lei. “È lui che ha insistito per restare a trovare il guasto,” risponde Tacio.
All’interno, Andrés e Benítez continuano a cercare una soluzione, ma sembra impossibile. Le sirene suonano, le luci lampeggiano e il calore aumenta. Nessuno vuole uscire, ma Tacio insiste con tutti perché evacuino. Begoña gli prende il braccio: “Dimmi la verità, cosa può succedere?” Tacio sospira e dice gravemente: “Guarda, Begoña, la temperatura della sala caldaie non smette di salire. La pressione è alle stelle. Non sappiamo dove sia il guasto e crediamo che possa esserci un’esplosione.”
“Un’esplosione,” esclama lei, terrorizzata. “Allora, nessuno sopravvivrà là dentro. Dobbiamo tirarli fuori. Devo evacuare la gente dagli uffici.” “Per favore, esci di qui. Ascoltami,” risponde lui. Begoña, disperata, cerca di entrare nella zona caldaie. Gabriel la segue e le urla: “Ti proibisco di entrare lì. Non puoi pensare solo a te. Nel tuo stato non puoi rischiare.” Lei risponde con fermezza: “Non posso lasciarlo lì dentro. Qualcuno deve tirarlo fuori.”

Di fronte a questo, Gabriel alla fine cede e dice: “Va bene, entrerò io.”
Il destino di Andrés è ora nelle mani degli eventi, e l’incertezza regna sovrana. La puntata di martedì promette colpi di scena che potrebbero cambiare per sempre il volto di “Sueños de Libertad”. Non perdetela!