Cloe visita il laboratorio e ha il suo primo incontro con Luis – Sogni di Libertà

L’aria nella fabbrica di profumi, solitamente intrisa di promesse olfattive e di un’arte ancestrale, è stata scossa da un vento di cambiamento e di tensione. L’arrivo di Cloe, rappresentante di Bosag, ha segnato l’inizio di un capitolo carico di mistero e di scontri latenti, un preludio ai turbamenti che ancora attendono i nostri amati personaggi in “Sogni di Libertà”. La sua irruzione nel cuore pulsante della produzione, il laboratorio, non è stata una semplice visita di cortesia, ma un vero e proprio ingresso in scena, pronto a riscrivere le regole e a svelare segreti custoditi gelosamente.

La scena si apre con una nota di scarsità inaspettata, un dettaglio apparentemente insignificante che rispecchia la precarietà della situazione. La ricerca febbrile di un semplice flacone di alcool nel magazzino getta un’ombra di preoccupazione. Le parole di un addetto, che fa riferimento a una “dichosa explosión” che ha distrutto ulteriori scorte, non fanno che acuire il senso di vulnerabilità che permea la fabbrica. In questo contesto di risorse limitate, l’arrivo di Cloe assume un’aura quasi da salvatrice, o forse da elemento destabilizzante, portando con sé le dinamiche di un potere corporativo che non è disposta a cedere terreno.

“Buenas tardes,” esordisce Cloe, la sua voce echeggia nell’ambiente con un’autorità innata. “Así que este es el lugar donde se hace la magia en esta fábrica.” L’affermazione, carica di un’ironia sottile, è un preludio alla sua volontà di comprendere e, forse, di prendere il controllo. La sua identità, “Soy Cloe, soy la representante de Bosag,” viene pronunciata con una fermezza che non ammette repliche, ponendo immediatamente le basi per un’interazione dove il potere è chiaramente delineato.


La sorpresa nei volti di chi si trova di fronte è palpabile. L’assenza di preavviso per la sua visita è un segnale tangibile della discrezione con cui Cloe ama operare, o forse della mancanza di comunicazione interna che affligge l’azienda. La sua domanda diretta riguardo al loro status di azionisti (“¿y ustedes Cristina Ricarte? No. Sí.”) non è casuale. Cloe è una donna che va dritta al punto, analizzando ogni dettaglio per costruirsi un quadro completo della situazione e delle persone coinvolte.

L’attenzione di Cloe si focalizza immediatamente su Cristina Ricarte, la giovane e promettente profumiera. La sua sorpresa è sincera e, al contempo, rivelatrice delle mentalità conservatrici del settore. “Ya me había sorprendido que fuera accionista y sobre todo que ejerciera como perfumista, pero que sea tan joven me sorprende aún más. En París no tenemos a ninguna mujer en los laboratorios.” Questa osservazione non solo mette in luce il pregiudizio di genere ancora radicato nel mondo della profumeria, ma sottolinea anche la posizione pionieristica di Cristina in un ambiente dominato dagli uomini. La risposta di Cloe a questa constatazione è un monito sottile: “Los altos cargos de las empresas siguen siendo territorio exclusivo de los hombres. Menos en su caso, ¿no?” Un’apertura alla possibilità che le regole possano essere infrante, ma sempre sotto la sua osservazione.

La capacità di Cloe di parlare spagnolo, spiegata con le sue origini materne, si rivela un ponte inaspettato. È la chiave che le permette di penetrare un ambiente che altrimenti le sarebbe rimasto più ostile. È in questo momento che entra in scena Luis Merino, il profumiere capo, una figura che fin da subito si pone come un antagonista magnetico. L’introduzione di Cloe nei suoi confronti è diretta: “Usted es Luis Merino, el perfumista jefe de la empresa, ¿verdad?”


Luis, con un sorriso che potrebbe nascondere mille segreti, replica: “Veo que lo sabe todo sobre nosotros, aparte del idioma.” Le sue parole sono un gioco di potere sottile, un invito a misurare le forze. Cloe, tuttavia, non si lascia intimidire. Il suo sguardo è penetrante, ogni dettaglio viene catalogato. La sua conversazione con Luis è un balletto di potere, dove ogni frase è attentamente calibrata. “Très bien. J’espère que vous le ferez aussi dans [Música] no manera.” La sua speranza, espressa in francese, suggella un desiderio di collaborazione, ma le sue parole successive rivelano una sfumatura più complessa: “En ese caso, seguro que nos entenderemos.” La sua certezza non è solo una questione di facile intesa, ma anche la previsione di un confronto inevitabile.

Il legame con Joaquín, il fratello di Luis, viene menzionato, introducendo un ulteriore strato di complessità nelle relazioni. “Sabe, ahora entiendo por qué su hermano habla tan bien de usted.” L’ammirazione che Joaquín nutre per Luis potrebbe essere un punto di forza, ma anche una leva che Cloe potrebbe voler utilizzare. Tuttavia, Cloe non è qui per chiacchiere. La sua attenzione è focalizzata sulla sostanza, sull’essenza del loro lavoro: “He olido un perfume magnífico en la tienda. Pasión oculta.”

Il riconoscimento del talento di Cristina è immediato: “En el caso de ese perfume, he de decir que el mérito principal es de aquí mi colega Cristina Ricarté.” La risposta di Cristina, umile ma orgogliosa, “Bueno, yo he dado las notas base, pero lo terminamos juntos,” rivela la sua professionalità e la sua capacità di lavorare in sinergia. Cloe non tarda a complimentarsi: “Enhorabuena por el trabajo y por ese resultado tan extraordinario.” Un complimento sincero, ma anche una valutazione del loro operato, un assaggio del potenziale che lei vede e che desidera sfruttare.


La richiesta di Cloe di ricevere campioni delle loro ultime creazioni presso il suo ufficio, e non quello di direzione, è un segnale della sua strategia. Non vuole essere vista come una semplice ispettrice, ma come un’entità interna, un osservatore privilegiato. La risposta ferma di Luis, “Lo siento, pero no. Las muestras no pueden salir del laboratorio, pero puede olerlas aquí cuando guste. Es por una cuestión de seguridad, ¿sabes? Hemos tenido algún que otro caso de espionaje industrial,” segna il primo vero punto di attrito tra i due. La negazione è motivata dalla sicurezza, una ragione valida, ma la sua durezza suggerisce una volontà di proteggere i propri segreti, un’allusione a pericoli nascosti che potrebbero minacciare l’azienda.

“Si quiere le puedo poner al día sobre ese asunto cuando usted precise. No se preocupe, tendremos tiempo de hablar. Avianto.” La reazione di Cloe è un misto di accettazione e di promessa. Lei è paziente, ma non dimentica. Sa che questo è solo l’inizio, e che il tempo darà a entrambi l’opportunità di approfondire le loro dinamiche.

Il congedo di Cloe, un “Avianto” carico di sottintesi, lascia dietro di sé un’onda di incertezza. La domanda di Luis a Cristina, “Qué te ha parecido?” riceve una risposta evasiva: “Me reservo la opinión.” Questo silenzio eloquente parla volumi, suggerendo che la visita di Cloe ha suscitato reazioni complesse e divergenti. Mentre Luis sembra più diplomatico, Cristina nutre un sospetto profondo. “Pues a mí para ser de Brosart no. No está tan mal, es agradable.” La sua freddezza suggerisce che la valutazione di Cloe non è basata solo sulla qualità del profumo, ma su una valutazione più ampia, forse legata alla sua presenza e alle sue intenzioni.


Ma è Cristina a pronunciare le parole che risuonano più forti, un’affermazione che svela la sua diffidenza incrollabile e che preannuncia futuri conflitti: “Pues yo nunca me voy a fiar de esa gente. Cristina, quien juega sucio más de una vez, juega sucio siempre.” Questa è la sua convinzione, un presagio amaro che ci avverte che l’arrivo di Cloe, per quanto professionale e apparentemente mirato, potrebbe portare con sé una scia di inganni e di giochi di potere sempre più insidiosi.

Il laboratorio, un tempo santuario della creatività, è diventato il palcoscenico di un primo, elettrizzante scontro. La visita di Cloe non è stata solo una visita, ma l’innesco di una dinamica complessa e affascinante che continuerà a tenere col fiato sospeso gli spettatori di “Sogni di Libertà”. Le promesse olfattive si intrecciano ora con le promesse di intrighi, e il profumo della libertà è sempre più vicino a mescolarsi con quello del pericolo.