¡Tragedia in “Profumerie della Regina”! Brossard ha preso il controllo – “Sueños de Libertad”
Roma, Italia – Il scintillante mondo della profumeria di lusso è stato scosso fin dalle fondamenta da un colpo di scena degno delle più intense trame cinematografiche. La prestigiosa “Profumerie della Regina”, un’istituzione che per generazioni ha incantato i palati olfattivi più esigenti, si trova ora sotto il giogo di un nuovo e temuto proprietario: il magnate spietato, Monsieur Brossard. La notizia è giunta come un fulmine a ciel sereno, lasciando dietro di sé un turbine di shock, incredulità e un profondo senso di tradimento tra coloro che avevano investito anima e corpo nel destino dell’azienda.
Un Affare Concluso nella Notte: L’Ombra di Brossard si Allunga
Le indiscrezioni più affidabili che trapelano dai salotti eleganti della capitale italiana e dalle sale affumicate di Parigi convergono su un unico, terrificante punto: la vendita delle azioni è stata chiusa. Un accordo segreto, maturato nell’ombra e concluso con una rapidità agghiacciante, ha sancito il passaggio di potere. “Non riesco ancora a comprendere l’urgenza che ci ha spinti a questo incontro,” sussurra con voce tremante un noto investitore, ancora visibilmente sconvolto dall’accaduto. “Ho l’intera giornata a disposizione, ma questi sviluppi hanno sconvolto ogni mia certezza.”

È stato Tasio, un uomo la cui lealtà verso la “Profumerie della Regina” è sempre stata incrollabile, a portare la notizia bomba. La sua chiamata, concitata e carica di presagio, ha spezzato la relativa tranquillità di un mattino che si preannunciava come una routine di affari consolidati. “Ho ricevuto una chiamata da Brossard,” ha annunciato Tasio, il suo tono un misto di sgomento e incredulità.
La menzione del nome Brossard ha immediatamente acceso un campanello d’allarme. Il suo nome è indissolubilmente legato alla recente disputa legale, alla causa intentata proprio contro “Profumerie della Regina” per una presunta contraffazione di un profumo di Cobeaga. Era questa la ragione dietro la sua improvvisa e inaspettata comunicazione?
Il Tradimento di Masina: Un Colpo Bassissimo

La risposta che Tasio ha fornito è stata un pugno nello stomaco: “Per informarmi che ha acquistato da Masina tutte le azioni che noi stessi gli abbiamo venduto stamattina.” Le parole sono scivolate nell’aria come schegge di ghiaccio, congelando ogni speranza. “Cosa mi stai dicendo, Tarso?” la voce dell’interlocutore, una figura di spicco all’interno della struttura decisionale dell’azienda, si è fatta rotta. “Abbiamo appena chiuso il contratto questa mattina!”
L’amarezza e la rabbia sono palpabili. Si scopre che dietro quella che sembrava una transazione ordinaria, un semplice passaggio di proprietà azionaria, si celava un piano machiavellico ordito da tempo. “Questi maledetti covano questo disegno da tempo,” mormora, la voce carica di disprezzo. “Già avevano tentato di impossessarsene attraverso Gesù, e quasi ci erano riusciti.” La consapevolezza che questo piano è in atto da anni, e che Masina, una figura apparentemente vicina, abbia agito da pedina in questo gioco crudele, è devastante.
Il Peso della Responsabilità: Gabriel Sotto Accusa (e Auto-Accusa)

In questo turbine di emozioni, emerge la figura di Gabriel, un giovane uomo gravato da un senso di colpa schiacciante. “È tutta colpa mia,” dichiara, la voce spezzata dall’emozione. “Avrei dovuto includere una clausola che gli impedisse di vendere per almeno cinque anni. Ho fallito, zio.” Il peso della responsabilità, la sensazione di non aver previsto l’impensabile, lo sta divorando.
Ma un commento saggio e rassicurante giunge da un membro più anziano dell’azienda, che cerca di lenire il suo tormento: “Tu non potevi saperlo, Gabriel. Nessuno poteva immaginare che ci avrebbero giocato in questo modo.” Si sottolinea la necessità della vendita, l’unica soluzione praticabile in un momento di difficoltà. Tuttavia, Gabriel non riesce a liberarsi del pensiero che avrebbe potuto e dovuto anticipare una mossa così subdola.
“Gabriel, tutti abbiamo letto il contratto, tutti lo abbiamo firmato, quindi siamo tutti responsabili,” interviene un’altra voce, cercando di distribuire il fardello. È una verità amara, ma necessaria.

La Strategia di Brossard: Un Cebo Italiano?
L’ipotesi più plausibile è che Brossard avesse già un accordo con gli italiani da molto tempo, e che Masina sia stato semplicemente il “cebo” perfetto per adescare le vittime. Un’operazione studiata nei minimi dettagli, dove ogni mossa era stata pianificata con cura millimetrica.
La domanda cruciale ora è: esiste un modo per annullare questa transazione? La risposta, purtroppo, è sconfortante. “Non credo,” afferma con amarezza. “Masina ha il diritto di vendere le sue azioni a chiunque desideri.”

Eppure, la rapidità con cui Brossard si è fatto vivo, informandoli del loro nuovo status di soci, suggerisce un’arroganza calcolata. La proposta di recarsi a Parigi, di affrontare Brossard di persona per comprendere appieno i dettagli di questa transazione, emerge come un ultimo, disperato tentativo di salvare il salvabile.
Una Speranza Lontana, ma Non Morta
“Ma non mi hai appena detto che non c’è più nulla da fare?” domanda una voce acuta. La risposta chiarisce la sottile, ma cruciale, distinzione: “Sì, non potremo revocare l’operazione, ma almeno potremo confrontarci con Brossard per la sua malafede.”

C’è la possibilità, per quanto remota, di contestare la modalità con cui Brossard ha agito, di puntare il dito contro la sua condotta opportunistica e potenzialmente scorretta. È una battaglia in salita, ma l’alternativa è una resa incondizionata.
“Bene, fai quello che ritieni opportuno,” è l’ultima parola dal leader dell’azienda. “E se vedi una possibilità, per remota che sia, di annullare questa transazione, fallo. Io, da parte mia, farò tutto ciò che è necessario. Tutto ciò che è necessario. Mi senti?” La determinazione nei suoi occhi è palpabile, un faro di speranza nell’oscurità calante.
“Lascio tutto nelle tue mani. Se siete d’accordo, mi metto subito al lavoro,” conclude Tasio, pronto ad affrontare la sua missione.

L’eco dei fragorosi applausi che seguono queste parole è un misto di incoraggiamento e consapevolezza della gravità della situazione. Il destino di “Profumerie della Regina” è ora appeso a un filo sottilissimo, e la lotta per riconquistare il proprio splendore è appena iniziata. La trama di “Sueños de Libertad” si infittisce, promettendo colpi di scena e drammi indimenticabili, mentre Brossard, l’antagonista astuto e spietato, sembra aver trionfato, almeno per ora. La battaglia per il cuore e l’anima di una maison di profumi leggendaria è lungi dall’essere finita.