Un uragano di colpi di scena sta per travolgere le vite dei nostri amati personaggi in “Tradimento”! Le anticipazioni degli ultimi episodi promettono un turbine di emozioni, rivelazioni scioccanti e scelte che cambieranno per sempre il corso delle loro esistenze. Preparatevi a trattenere il fiato, perché la verità sta per emergere con una forza inaudita!
L’episodio di venerdì 7 novembre si apre con un’ombra di terrore. Tarık, accecato dal suo tormento interiore, assiste senza batter ciglio alla morte della levatrice Gemile, lasciandola al suo destino e fuggendo come un ladro prima che la giustizia possa raggiungerlo. Un atto di codardia che segnerà per sempre la sua coscienza. Nel frattempo, Selin si scontra con Tolga, furiosa per la sua visita a Ipek. La povera Ipek, ritrovata priva di sensi da Neva, è vittima di un doloroso aborto spontaneo. Neva, con un nodo in gola, avvisa Tolga e corre in ospedale, sperando in un miracolo.
Il peso del passato grava pesantemente su Karaman, che accusa Cadriè di avergli celato la verità sulle sue origini, di avergli mentito per anni. Cadriè, con il cuore spezzato, ammette la sua ignoranza, ma Karaman, ferito e confuso, fugge per sfogarsi con Oilum, che cerca con dolcezza di lenire il suo dolore. Nel contempo, il peso della verità schiaccia Cadriè: Sesai è il padre di suo figlio. Un segreto custodito a lungo, che ora minaccia di distruggere tutto.
Mualla e Ilknur commentano con perplessità l’andamento sempre più erraticodei Karaman. Prima la scena scioccante di Karaman che presenta sua madre al suo compleanno davanti a tutti, poi la sua improvvisa assenza e infine il suo ritorno burrascoso a casa di lei. Mualla è confusa, Ilknur ipotizza che Karaman abbia finalmente scoperto la vera natura di Cadriè. Ma Mualla, intuitiva e sagace, sospetta che ci sia qualcosa di più. Mentre cerca indizi nella stanza di Karaman e Oilum, Ilknur lancia un’altra ipotesi: Oilum potrebbe essere l’artefice di tutto, forse proprio lei avrebbe impedito la presenza della madre di Karaman, vista la sua già abbondante scorta di suocere, riferendosi ironicamente a Mualla. Mualla respinge l’idea, ma il dubbio inizia a insinuarsi.

Gusidè riceve una visita inaspettata da Tarık, che, con la sua solita maestria nel fingere, le chiede di parlare con Gemile. Gusidè nota la sua mano fasciata e Tarık minimizza, attribuendola a una caduta. La verità, però, è ben più amara: Gemile è morta, stroncata da un infarto. La notizia scatena l’ira di Tarık, che vede in Gemile la potenziale detentrice del destino del loro figlio perduto. Gusidè, stanca della sua lamentela, lo esorta a comunicare solo tramite messaggi brevi.
In quel preciso istante, Karaman e Oilum si ritrovano in un hotel, uniti dal peso dei segreti. Karaman, provato, implora Oilum di mantenere il silenzio con Gusidè. Non rivelerà nulla a Mualla, vuole prima parlare con Sesai. Ma Oilum, con un sospiro, gli rivela che Sesai è partito, rendendo la sua ricerca ardua. Karaman, tuttavia, è convinto che Nasan sappia dove trovarlo. Oilum, per alleggerire la tensione, fa un’osservazione pungente: Gusidè non è più solo sua suocera, ma anche la sua matrigna. Una battuta che li strappa a una risata liberatoria.
Nel frattempo, Ipecc si riprende dopo l’aborto spontaneo, mentre Neva cerca di calmarla. Ipecc è categorica: Oltan non deve sapere nulla. Ma Neva si interroga su quanto tempo potranno ancora tenere nascosta questa terribile verità. Un uomo mandato da Oltan irrompe, presentando a Ipecc il protocollo di divorzio consensuale. Oltan, devastato dalla perdita del bambino, ritiene non ci sia più motivo di rimanere sposati. Ma Ipecc, con una furia che la pervade, rifiuta categoricamente di firmare, giurando che non divorzierà mai. Strappa il documento e manda via il funzionario. Rimaste sole, Ipecc si scaglia contro Neva, accusandola di aver rivelato tutto a Oltan. La tata, in lacrime, confessa di aver chiamato Oltan quando l’ha trovata in quelle condizioni, in preda al panico. Ipecc, rendendosi conto che Neva è la causa della sua rovina, la accusa di essere l’artefice del loro divorzio.

Un incubo si abbatte anche sullo studio legale di Gusidè, dove avvocati e ufficiali arrivano per un pignoramento. Un debito astronomico di 25 milioni di lire turche, dovuto a carte di credito non pagate. Un membro dello staff ammette di aver ricevuto la notifica destinata a SESAI e di averla messa da parte. Gusidè realizza con orrore che si tratta dei debiti contratti da IPECC. Chiede tre giorni di tregua per trovare Sesai, assicurando che salderà il debito. In quel momento, Nasan fa il suo ingresso, ignaro del dramma che si sta consumando.
Il Gun e la caduta degli imperi:
Nel frattempo, Il Gun si lamenta con Negiati, incolpandolo dei suoi problemi con Dundar. Teme la reazione del ragazzo, ma Negiati le ricorda che Dundar è l’unico e solo erede. Proprio Dundar compare, e Il Gun tenta di sviare la colpa su Negiati, cercando di accattivarsi il ragazzo. Negiati se ne va, frustrato, ma Dundar, d’accordo con la matrigna, ordina a Negiati di andarsene immediatamente. Il Gun, sollevata, cerca di riavvicinarsi a Dundar con fare affettuoso, ma viene spiazzata quando lui le dice di raccogliere le sue cose e andarsene subito. La sicurezza la fa allontanare, e Dundar si sistema in casa con un sorriso soddisfatto. Il giorno seguente, Ilgun Gun viene scaricata fuori dalla villa con i suoi averi stipati in semplici scatoloni.

La verità su Sesai e il dilemma di Cadriè:
Gusidè, dopo aver rivelato a Nasan il debito di IPECC, tenta di chiamare Sesai, ma il suo numero è disattivato. Nasan le rivela che Sesai si è ritirato in una casa vinicola ad Avanos.
Tolga sta sistemando il braccialetto elettronico di Selin quando riceve una chiamata dalla centrale di polizia: il sistema non rileva movimento. Manderanno una pattuglia. Tolga, con un brivido di terrore, finge che Selin stia dormendo, poi afferma che si è svegliata e che non c’è bisogno di mandare nessuno. Fortunatamente, il sistema torna a funzionare e la centrale riceve il segnale di movimento. Più tardi, condividono un momento dolce, mangiando una torta al cioccolato. Prima che Tolga esca per andare al lavoro, Selin scherza sul loro legame disfunzionale: “Io con le manette, tu con il rene di Oilum”. Lui la rassicura che resterà a casa a guardare un film e la saluta con un bacio sulla guancia. Lei lo guarda andare via e rientra in casa, pensierosa.

Oltan, nel frattempo, presenta una nuova dipendente, la signora di Lara. Ipecc irrompe in ufficio, urlando di essere la moglie di Oltan Kashifoglu e scagliandosi contro la donna. Oltan la blocca. Ipecc urla disperata per l’aborto spontaneo, implorando Oltan di non lasciarla e giurando che non gli concederà mai il divorzio. Ma Oltan la fa portare via dalla sicurezza, sotto lo sguardo incredulo di Tolga, appena arrivato. “Cosa succede?” chiede Tolga. Oltan, con un ghigno, risponde che Ipecc è pazza, “Selin è una santa a confronto”. Tolga scoppia a ridere e suggerisce al padre di mandarla in prigione. Ma Tarık, preoccupato, afferma che Ipecc potrebbe rovinare la sua reputazione e che deve stare molto attento. Promette, però, di trovare una soluzione.
Qualche giorno dopo, Gusidè raggiunge Sesai ad Avanos. Gli parla del pignoramento dovuto ai debiti di IPECC e lo implora di tornare. Sesai, addolorato, si assume la colpa. Lei sta per andarsene, ma lui la invita a restare. Le confessa di amarla ancora. Gusidè ricambia il sentimento, ma insiste sul fatto che si abituerà alla sua assenza. “È impossibile,” risponde lui, rivelando di essersi rifugiato lì non per dimenticarla, ma per soffrire il suo dolore in silenzio. Gusidè lo guarda e si volta, ma proprio in quel momento, Karaman arriva ad Avanos, dicendo di dovergli parlare in privato. Nasan, rivela, gli ha detto che lo avrebbe trovato lì. Sesai insiste che Gusidè possa assistere alla conversazione, ma Karaman lo gela: “La voglia di nascita che hai sulla spalla ce l’ho anch’io, nello stesso posto, identica.” Le mostra una foto che conferma la sua incredibile rivelazione. I due uomini si guardano intensamente, mentre Gusidè osserva la scena, con il cuore in gola.
Tarik e la vendetta, una verità sconvolgente:

Contemporaneamente, Tarık ha un acceso scontro con Asra. Lei lo accusa di aver mandato in bancarotta il padre e di aver intestato i beni a suo nome. Si rifiuta di lasciare la casa di sua proprietà e lo minaccia di denunciarlo. Ma Tarık insiste, affermando di aver pagato i debiti del padre e che ora la proprietà è sua. Le ricorda gli articoli che ha scritto contro Gusidè. Asra, con occhi pieni di rabbia, dichiara che ora sa la verità: Gusidè sarà il suo avvocato e lo distruggerà. Detto questo, se ne va.
A casa, Sesai e Karaman continuano la loro sconvolgente conversazione. Karaman spiega di aver visto la voglia sulla spalla di Sesai, ma che nessuno gli ha detto nulla. Sesai è sconvolto dal fatto che Cadriè non solo abbia mentito per anni, ma abbia anche confessato a Karaman di non sapere chi fosse il padre. Realizza che Cadriè, che anni prima gli scriveva lettere in cui Mualla le impediva di vedere il figlio, era una bugiarda. Non sa cosa pensare, è spiazzato. Anche Karaman è scosso. Gusidè si chiede se il fatto che Cadriè gli abbia donato il rene significasse che sapesse che lui fosse il padre.
Tarık torna a casa di Yeşim con regali per Oiku. Dopo un momento di tensione, riescono a parlare. La bambina accusa il padre di averle mentito sulla partenza della madre per l’Australia ed è molto arrabbiata con lui. Ma Yeşim spiega che a volte gli adulti sbagliano per rabbia, ma che accettare i propri errori e chiedere scusa è fondamentale. Tarık, con le lacrime agli occhi, si scusa dicendo che non lo farà mai più e che si dispiace di averla fatta soffrire. Oik lo perdona e lo abbraccia. Insieme a Yeşim, guarda i regali e lo ringrazia.

Selin e Tolga si preparano per la cena, Selin si fa aiutare da un libro di ricette. L’atmosfera è distesa, ma lei ricorda a Tolga che divorzieranno. Lui la guarda e risponde: “No. Non rinuncerò a quello che di bello ho trovato”. Si dà dello stupido per non essersene reso conto prima. In quel momento, bussano alla porta. Oltan arriva, credendo che stiano morendo di fame, portando una quantità enorme di cibo. Selin e Tolga insistono che Oltan mangi la cena turca preparata da Selin, e lui accetta. Seline serve la cena, e Oltan guarda il figlio, realizzando che finalmente l’atmosfera è davvero serena.
Tarik racconta una favola a Oiku e, quando la bambina si addormenta, se ne va. Ringrazia Yeşim per aver fatto da paciere e lei conferma di averlo fatto solo per la bambina, ricordandogli che si vedranno in tribunale per il divorzio. Tarık ringrazia ancora e se ne va.
A casa, Selin si rivolge a Oltan, mantenendo le distanze. Tolga informa il padre che Selin vuole il divorzio. La ragazza afferma di non volerlo davvero, ma che è la scelta giusta data la situazione. Tolga, però, le prende la mano e insiste che non vuole più divorziare e che questo discorso è chiuso. Selin allora chiama Oltan “papà” e gli chiede che fine abbiano fatto i 20 milioni di dollari trasferiti a Serra prima della sua morte. Oltan risponde che non sono un problema, ma Selin dice di voler restituire i soldi, ma non riesce ad accedere ai conti offshore. Oltan si impegna ad aiutarla a trovare quel conto temporaneo.

La famiglia si frantuma e la speranza di una nuova vita:
Karaman informa Oilum al telefono di aver parlato con Sesai e che Gusidè era presente. Oilum si preoccupa per sua madre, che, nonostante non faccia mai niente, si ritrova sempre in situazioni spiacevoli. Karaman spiega che è difficile, sono passati molti anni e non è in una posizione semplice. In quel momento, Mualla entra nella stanza e Oilum chiude la chiamata. Mualla è preoccupata, ammette di non sapere cosa stia succedendo a Karaman e perché non torna a casa. Oilum la rassicura che Karaman ha solo tanto lavoro e che deve parlare con lui. Lei non può dire niente. Mualla si chiede cosa abbia fatto di male per meritare un comportamento simile, ma Oilum la rassicura che non ha fatto niente e la invita ad aspettare con Karaman, mentre lei va a prendere il cibo per il bambino.
Sesai bussa ed entra in casa di Cadriè. Tolga saluta il padre dopo cena, dicendogli che avrebbe voluto accorgersi di quanto sta bene con Selin molto tempo prima. Lui gli ricorda che c’è sempre tempo. Selin sta prendendo le sue cose per dormire in un’altra stanza, ma Tolga la ferma, dicendo che veramente non vuole divorziare. La prende per mano e si stendono insieme sul letto. Selin è confusa e ironizza sul suo stato “folle”, ma Tolga le risponde che non desidera altro che ricominciare da capo. Si abbracciano, felici di questa nuova fase della loro vita.

Sesai accusa Cadriè di aver mentito, guardandola negli occhi. Non crede che lei non sapesse che Karaman fosse suo figlio e insinua che gli abbia donato il rene per quel motivo. La donna, con le lacrime agli occhi, insiste di no, che ha donato il rene per salvargli la vita e ammette che davvero non sapeva di chi fosse figlio Karaman. Ma Sesai non le crede, la accusa di essersi assicurata vantaggi per i suoi conti, attribuendo la paternità a uno degli uomini e delle famiglie più influenti della Turchia e, dandosi dello stupido, se ne va, lasciandola in lacrime.
Il giorno seguente, mentre Ilknur commenta la preoccupazione di Mualla, Karaman torna a casa. Mualla si dice devastata dalla sua assenza, ma Karaman le mostra il test del DNA. Non è un “Digeli” (figlio legittimo), suo padre è Sesai. Mualla è in completo shock, realizzando di aver sofferto per anni inutilmente a causa del presunto figlio illegittimo di suo marito. Karaman le annuncia di aver rassegnato le dimissioni dalla presidenza del consiglio di amministrazione e di aver lasciato la società, trasferendo le sue quote a lei. Afferma che non è un Digeli e quindi non ha legami con la famiglia. Si scusa per averla messa in imbarazzo al suo compleanno, ma la ringrazia per averlo cresciuto come un figlio. Lascia le chiavi, poi prende Oilum e Kan, raccoglie le loro cose e se ne va. Ilknur va incontro chiedendo se sia vero quanto ha sentito. Mualla corre fuori e prega Karaman di non andare, ma lui ribatte che non è parte di quella famiglia. Mualla insiste, lo abbraccia, lo implora, gli dice che lui è suo nipote e chiede anche a Oilum di fare qualcosa, ma Karaman non cambia idea, si mette in macchina e va via. Mualla, devastata, crolla, colpita da un malore.
Mentre Gusidè sistema la culla di Kan, Nasan e suo zio discutono la follia della situazione. Umit crede che Cadriè non potesse non sapere chi fosse il padre e che abbia scelto i Digeli per i loro soldi. Entrambi ammirano Karaman per aver rinunciato a tutta quella ricchezza. Nasan conferma che anche lui lascerà il lavoro, dato che era stato assunto da Karaman e che troverà sistemazione altrove.

Poco dopo, Oilum, Karaman e Kh arrivano a casa di Gusidè e vengono accolti calorosamente da lei, Nasan e Umit. Nel frattempo, mentre Cadriè cerca di scoprire se Ensar e Osnur sanno qualcosa in più della situazione di Karaman, Mualla sfoga il suo dolore con Nasan. La donna inizialmente non crede alle parole della zia e ci ride su, ma successivamente capisce che sta dicendo la verità e si domanda come sia possibile. Mualla le dice, convinta e in lacrime, che Cadriè lo ha fatto apposta, è impossibile che non sapesse chi fosse il padre di suo figlio. Le dice poi che Karaman è andato via di casa con Oilum e Khan, dicendo di non essere un Digeli, e che lei sta soffrendo terribilmente.
A casa di Gusidè, si fa colazione. Karaman afferma che rimarranno solo qualche giorno e ringrazia per l’ospitalità, ma Gusidè afferma che sono felicissimi di averli lì e che quella è anche casa loro. In un clima sereno e disteso, fanno tutti insieme colazione.
Più tardi, Yeşim e Tarık escono dall’aula del tribunale. Lei ha perso la causa di divorzio e Tarık le ricorda che gli aveva detto di non scherzare con lui. Le ricorda anche dell’accordo che hanno, invitandola a trovarsi un lavoro, ma che se troverà qualcuno di ricco con cui vivere, lui prenderà la custodia di Oiku. Poi, soddisfatto, se ne va, lasciandola a maledirlo. A colazione, Gusidè racconta dell’improvvisa morte della levatrice Gemile e del suo desiderio di non arrendersi e trovare il figlio legittimo. In quel momento arriva Yeşim, vorrebbe parlare in privato, ma Gusidè le dice che può farlo davanti a tutti. Yeşim allora chiede scusa per aver sbagliato, precisando che non vedrà più Dundar. È visibilmente in difficoltà. Gusidè risponde che non deve dare loro spiegazioni, ma che ha sbagliato. Yeşim, allora, con gli occhi lucidi, se ne va. Umit si alza di scatto e la rincorre fino alla fermata dell’autobus.

Nel frattempo, Dundar ha il telefono in mano, ma non riesce a chiamare Yeşim. Umit e Yeşim si mettono a parlare in un locale. Lei gli spiega la situazione, dicendo che dovrà trovarsi un lavoro e che Tarık non le darà niente se non il mantenimento per Oiku. Afferma poi che chiuderanno la società, dato che lui non vorrà più avere a che fare con lei. Ma Umit risponde di no. Chiede perdono per ciò che ha fatto e afferma che per la prima volta ha realizzato il sogno di una vita e non permetterà che vada in frantumi. Afferma che continueranno a lavorare insieme e che porteranno avanti l’azienda come stavano facendo. Inizialmente a Gusidè non diranno niente, poi vedranno cosa fare. Ma Yeşim afferma che la cosa che le fa più male è proprio aver deluso Gusidè. In quel momento, Dundar la chiama, ma lei non risponde.
Mualla sfoga con Gelal il dolore per Karaman. Lui allora dice che forse possono trovare un modo per nascondere ai Digeli la verità, ma Mualla afferma che Karaman è andato via proprio perché non è parte della famiglia, ma che per lei è suo nipote. Non conta il legame di sangue. Gelal la invita a parlare con il cuore a Karaman, ma in quel momento riceve una chiamata da Oilum che le chiede di raggiungerla e se ne va. Poco dopo, Oilum incontra Gelal in un parco. Gli racconta la storia del suo scambio in ospedale. Ha trovato gli altri quattro bambini scambiati, ma il DNA non corrispondeva a quello di Gusid né al suo. Oilum non sa chi sia, se sia stata scambiata con un bambino di un altro ospedale o se sua madre abbia avuto un parto morto e lei sia stata abbandonata. Chiede aiuto a Gelal per trovare la sua vera famiglia perché non sa più cosa fare, e Gelal accetta immediatamente.
La sera, mentre tutti cenano, Umit parla al telefono con Yasim per un evento che devono organizzare e si offre di andare da lei per parlarne. Alla famiglia, invece, dice che un amico di nome Mustafa ha avuto un incidente, si è rotto una gamba e ora è in ospedale, quindi andrà a trovarlo subito. Mentre a casa di Gusidè si cena in un’atmosfera gioiosa, Cadriè arriva e li spia dal giardino. Gelal, invece, informa Mualla che Oilum gli ha chiesto aiuto per trovare la sua famiglia biologica, e la donna capisce che la ragazza non riesce più a vivere con questo peso.

Il giorno seguente, Karaman e Sesai cercano di avvicinarsi. Karaman spiega al padre che è difficile sentirlo tale, ma che fin da subito è rimasto attratto dalla sua calma, dalla sua dolcezza. Sesai lo ringrazia e gli dice che non lo obbligherà a niente, può chiamarlo come desidera. Karaman spiega che si trova in una posizione strana, ma che il tempo lo aiuterà. Domanda poi se quel giorno ci sarà la causa di divorzio con Gusidè e quando Sesai risponde di sì, ma dice che non è quello che vorrebbe, ma lo fa solo per rispettare il volere di Gusidè, Karaman invita a cercare un’altra possibilità, a parlare a Gusidè e ribadirle i suoi sentimenti. Successivamente, Gusidè piega i vestiti di Kh e commenta con Nasan quanto siano belli. Arriva anche Mualla e Gusidè la invita ad accomodarsi. Arrivano anche Karaman e Oilum. Gusidè vorrebbe lasciarli soli, ma Mualla le permette di restare. Supplica Karaman di tornare a casa, dicendo che la villa di Vigeli è vuota e silenziosa senza di loro, ma Karaman le ripete che la casa non è sua, non essendo un Digeli, e che non sarebbe corretto. Mualla si siede accanto a lui e argomenta che il loro legame è basato sull’amore e sull’affetto, paragonandolo al modo in cui Gusidè ama Oilum, pur sapendo dello scambio. Insiste: “Sei mio nipote, io sono come una madre per te.”
Più tardi, in tribunale, Gusidè richiede che la causa di divorzio sia accettata, ma quando Sesai, interpellato dal giudice, si alza e afferma che non vuole il divorzio, ammettendo a Gusidè di amarla ancora moltissimo.
Le rivelazioni continuano, i destini si intrecciano in un vortice inarrestabile. Cosa succederà ora? Scrivete “Voglio” nei commenti se volete continuare a scoprire i segreti di “Tradimento”! Vi aspetto ai prossimi appuntamenti!

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