DAMIÁN UMMILIATO DA GABRIEL: NULLA SARÀ PIÙ COME PRIMA IN “SUEÑOS DE LIBERTAD”

Un tradimento che riscrive le sorti di Perfumerías de la Reina: l’inganno di Gabriel svela un complotto che lascia Damián in ginocchio, segnando un punto di non ritorno per la serie.

Amici appassionati di “Sueños de Libertad”, preparatevi a un colpo di scena che scuoterà le fondamenta di Perfumerías de la Reina. In un capitolo che entrerà negli annali della serie per la sua carica drammatica, abbiamo assistito a un evento epocale: Damián, il patriarca indiscusso, perde il controllo della sua amata fabbrica per sempre. Il suo obiettivo, a lungo perseguito, è stato finalmente raggiunto da Gabriel, ma non nel modo in cui chiunque avrebbe potuto immaginare. Le macchinazioni di quest’ultimo hanno orchestrato una caduta devastante, lasciando il pubblico senza fiato e i personaggi di fronte a un futuro incerto e cupo.

La scena si apre nell’ufficio di Damián, un luogo che fino a quel momento era stato simbolo di potere e autorità. Tasio e Joaquín, visibilmente provati ma con un’apparente serenità, fanno il loro ingresso dopo aver apposto la firma sul contratto di vendita con gli investitori italiani. Un sospiro di sollievo sembra aleggiare nell’aria: la vendita ha garantito un respiro a una fabbrica sull’orlo del collasso, lasciando intravedere una fievole speranza di stabilizzazione.


Ma l’ombra della preoccupazione non tarda a manifestarsi. Joaquín, con un tono di crescente inquietudine, chiede a Tasio notizie su Andrés. La risposta di quest’ultimo è agghiacciante: non ha avuto un solo minuto libero per visitarlo. Joaquín insiste, sottolineando l’importanza della loro presenza al fianco di Andrés, ancora intrappolato nell’oblio che lo ha colpito dopo l’esplosione. L’idea è unire le forze, sperando che la compagnia e il ricordo collettivo possano riaccendere la sua memoria. I medici, infatti, stanno ancora conducendo test approfonditi per scongiurare danni cerebrali permanenti. Tasio, con un sospiro carico di stanchezza, esprime il desiderio che la sventura si fermi, augurandosi che non ci siano ulteriori sciagure a tormentarli.

La quiete apparente viene nuovamente interrotta da Joaquín, che, con uno sguardo penetrante, chiede se Tasio abbia avuto modo di approfondire i dettagli riguardanti Masina. La risposta di Tasio è sincera ma rivela un elemento di mistero: l’incontro con il proprietario dei magazzini non si è concretizzato, bensì è stato sostituito dalla presenza di un rappresentante del dipartimento legale. Una situazione che fa fruncere le sopracciglia di Joaquín, alimentando la sua diffidenza. “Solo spero che ci lascino lavorare con tranquillità. Non hanno altra scelta che fidarsi di noi. Dopotutto, siamo noi ad avere più esperienza nelle profumerie della regina,” afferma Joaquín, cercando di infondere sicurezza, ma la sua voce tradisce una sottile apprensione.

“È quello che spero,” replica Tasio, descrivendo una firma avvenuta in un’atmosfera glaciale, come se Masina stesso avesse mostrato uno scarso interesse per l’affare. Joaquín riflette ad alta voce: “Suppongo che vogliano la stessa cosa di Gabriel, che tutto sia in ordine dal punto di vista legale.” In quel preciso istante, il telefono squilla, trasformando radicalmente l’espressione di Tasio. Si alza di scatto, il volto sconvolto, incapace di credere alle parole che sta ascoltando. Le sue labbra balbettano incredulità, ripetendo che non può essere vero, che deve trattarsi di uno scherzo o di un errore.


Joaquín, confuso, chiede chi sia al telefono, ma Tasio, ancora sotto shock, riesce a malapena a rispondere. Si riassesta sulla sedia, con la voce tesa: “Certo che sì, lo comunicherò personalmente al resto della dirigenza. Addio.” Appena riattacca, cala un silenzio carico di tensione, seguito da un mormorio di rabbia: “Ci hanno ingannato. Gli italiani ci hanno appena giocato un brutto scherzo.” Joaquín lo guarda smarrito, l’incredulità dipinta sul volto.

Pochi minuti dopo, la porta dell’ufficio si apre e fanno il loro ingresso Damián e Gabriel. Damián, impaziente, esordisce: “La vendita delle azioni è già chiusa. Perché tutta questa urgenza per riunirci?” Tasio, con un’espressione grave, risponde: “È qualcosa che ancora non riesco a comprendere.” Damián, visibilmente irritato, lo interrompe: “Per favore, vai al sodo, figlio. Non ho tutto il giorno.” Gabriel, con una finta calma che stride con la gravità della situazione, aggiunge: “Sì, Tasio, dicci cosa succede.”

Tasio prende un profondo respiro prima di rivelare la verità: “Ho ricevuto una chiamata da Brosart.” Gabriel spalanca gli occhi con finta incredulità: “Brosart ha a che fare con la causa che gli abbiamo intentato per il profumo di Cobeaga?” Damián, impaziente, incalza: “E perché ti ha chiamato quell’uomo?” Tasio deglutisce e poi pronuncia le parole che colpiscono Damián come un pugno nello stomaco: “Per informarmi che hanno comprato da Masina tutte le azioni che noi abbiamo venduto questa stessa mattina.” Damián si alza d’un tratto, il panico che gli attanaglia la voce: “Cosa stai dicendo?” “È così,” conferma Tasio. “Joaquín è già andato ad informare Luis non appena l’abbiamo saputo.”


Gabriel, fingendo indignazione, esclama: “Ma se abbiamo appena chiuso il contratto stamattina!” Damián stringe i pugni, la rabbia che monta: “Quei maledetti sono dietro a Perfumerías de la Reina da tempo. Ci hanno già provato tramite Jesús e quasi ci sono riusciti.” Gabriel abbassa lo sguardo, assumendo un’aria di colpa: “È tutta colpa mia,” dice con tono grave. “Avrei dovuto includere una clausola che impedisse la vendita per almeno 5 anni. Ti ho deluso, zio.” Damián risponde con voce stanca: “Non potevi saperlo, Gabriel. Nessuno poteva immaginare che ci avrebbero tradito in questo modo.” Tasio interviene, cercando di mantenere la calma: “Inoltre, era l’unica soluzione che avevamo. Non c’era altra via.” Gabriel finge fastidio, portandosi la mano sulla fronte: “Comunque, avrei dovuto prevedere qualcosa del genere.” “Gabriel,” replica Tasio, “abbiamo tutti letto il contratto, tutti lo abbiamo firmato, quindi siamo tutti responsabili.”

Damián aggiunge, con la certezza di chi ha visto oltre l’inganno: “Sono convinto che avessero già un accordo con gli italiani fin da prima. Masina è stato solo l’intermediario per farci cadere nella trappola.” Poi guarda Gabriel direttamente negli occhi e domanda: “Ti viene in mente qualche modo per annullare questa vendita?” Gabriel finge di pensare per un momento prima di rispondere: “Non credo. Masina aveva tutto il diritto di vendere le sue azioni a chi voleva. Ma che rapidità da parte di Brosart. Non ha perso un minuto per farci sapere che ora è nostro socio. Se volete, posso andare a Parigi per cercare di capire i dettagli della transazione.”

Damián, sempre più alterato, si alza e batte un pugno sul tavolo: “Non mi hai appena detto che non c’è nulla da fare?” Gabriel si alza anche lui: “Non possiamo revocare la transazione,” risponde con fermezza. “Ma almeno potremo affrontare Brosart per aver agito in malafede. Lasciami provare, zio. Se c’è una possibilità, anche minima, di annullare questa vendita, la troverò. Da parte mia, farò tutto il necessario. Te lo prometto.” Damián annuisce con rabbia contenuta: “Fai quello che ritieni opportuno,” dice tra i denti. “Vi terrò informati,” risponde Gabriel con apparente serietà, prima di uscire dall’ufficio.


Una volta fuori, Gabriel si allontana con un sorriso appena trattenuto. Sa che tutto è andato esattamente come aveva pianificato. All’interno dell’ufficio, Damián sfoga la sua furia contro Tasio, accusandolo per quanto accaduto, mentre quest’ultimo cerca invano di spiegarsi. Gabriel, ormai nel corridoio, si ferma un istante e sorride con soddisfazione. Ha ottenuto ciò che desiderava tanto: vedere Damián umiliato, sconfitto, senza più il controllo della sua fabbrica. E mentre lui si allontana trionfante, l’ombra di Brosart inizia ad estendersi su Perfumerías de la Reina.

Le domande che ora ci assillano sono molteplici: Damián riuscirà a riconquistare il controllo della fabbrica dopo questo tradimento? Gabriel continuerà a fingere lealtà o rivelerà apertamente la sua alleanza con Brosart? Tasio riuscirà a scoprire la verità dietro la vendita prima che sia troppo tardi? Quali saranno le conseguenze per tutti questa perdita di potere in Perfumerías de la Reina?

Lasciateci nei commenti cosa pensate che accadrà. Siamo entusiasti di leggervi. Grazie per averci accompagnato in questa anteprima esclusiva di “Sueños de Libertad”. Vi aspettiamo in un nuovo, speciale aggiornamento. Alla prossima!


[Musica di sottofondo drammatica]